–
Resistenza storia, rappresentazione, immagine
—
La storia che qui viene raccontata è la storia di una, due, tre, mille resistenze: la prima è quella con la R maiuscola; la seconda è quella che racconta la prima in modo ideologico funzionale al potere politico, edulcorandone il senso; la terza è quella dei poeti partigiani che come Elio Vittorini traggono dalla propria memoria resistenziale i tragici canti che hanno dato immagine, vita e vigore a quella R maiuscola che ogni giorno vediamo traballare ma rimanere in vita grazie ad essi. Le altre cento e centomila resistenze sono quelle di coloro che resistono ai rumori del mondo nutrendosi di quelle memorie, di quei canti.
–
Uomini e no: Resistenza e Ribellione di un uomo libero
–
–di
–
7 aprile 2014
–
Inizio a scrivere seduta al tavolo di un bar mentre sorseggio un caffè troppo corto. Davanti a me una finestra aperta.
Giorni prima seduta ad un altro tavolo prende forma questa storia. Un segno di matita su un foglio bianco, resta fermo, isolato. Il tentativo di dare inizio ad una elencazione resta vano. Ascolto la voce che racconta del libro, di una storia violenta, la cronaca di un tradimento. Non prendo appunti, porto tutto dentro.
La sera ritrovo quel libro, già attraversato anni prima, senza in realtà vederlo. Allora incerto e difficile raccogliere e comprendere profondamente quella sottile, ma netta linea, che distingue chi Resiste, perché semplicemente Esiste legandosi, con la propria identità umana, ad altri esseri umani, e resta Uomo, e chi No.
Il libro è “Uomini e no” di Elio Vittorini, il tradimento è quello operato da Togliatti nei confronti degli intellettuali comunisti, nel suo livido tentativo di aggiogare la cultura, la ricerca, il sapere sotto il drappo della sua politica, al guinzaglio e al servizio di questa.
–
Tra la primavera e l’autunno del ‘44, mentre scrive il romanzo, Vittorini è in fuga , inseguito e braccato, nascosto dalle montagne. Sulla pelle l’ordine Mussoliniano di sparargli a vista. Resiste, perché Esiste, e contribuisce alla lotta partigiana, anche, definendo e tratteggiando quella sottile, ma netta linea rossa, che distingue i partigiani, uomini e donne che rifiutano, impegnati per la liberazione, e gli altri, i complici di una oppressione disumanizzante e disumana ... continua a leggere su Altritaliani
–
pubblicato il 7 aprile 2014 da Altritaliani
Gli altri articoli di “Resistenza: storia, rappresentazione, immagine
–