di Emo Bertrandino
La Redazione di I giorni e le notti ha deciso di comune accordo di partecipare a suo modo alle prossime elezioni politiche schierandosi, naturalmente, con quella che, oggi, appare come la coalizione politica di sinistra che fa capo al Pd. Abbiamo fatto una scelta perché pensiamo che non tutti i politici sono uguali: pensare che Bersani sia uguale a Ignazio La Russa sarebbe una percezione delirante.
Lo faremo senza fare sconti a questo raggruppamento di persone che, oggi, in qualche modo e solo molto parzialmente, rappresentano ancora la sinistra italiana.
Lo faremo senza fare inutili e frivoli interventi denigratori ma sottolineando giorno dopo giorno le eventuali manchevolezze gli eventuali errori che, a nostro giudizio, questa coalizione compirà in questi due mesi che mancano alla scadenza elettorale. Ad esempio preferire il “moderato” Grasso all’eretico Ingroia ci sembra una scelta politicamente sbagliata.
Lo faremo non solo criticando la coalizione di sinistra ma cercando con i nostri mezzi – parole agglutinate – di definire quello che, dal nostro punto di vista, dovrebbe essere il percorso elettorale del Pd e dei suoi alleati.
Gli articoli, che troverete sempre in prima pagina o tra i primi cinque post del giornale, verranno raggruppati sotto la voce: “ 1) Elezioni politiche 2013 ” che sarà posta in cima alla casella a sinistra – Argomenti –
In questi articoli alcuni di noi scriveranno in prima persona “cosa voglio e cosa non voglio dalla coalizione politica che fa capo al Pd”.
Non vorremmo che questi articoli fossero solo una sorta di cahiers de doléances da inviare al sovrano. Non vorremmo essere esclusivamente lamentosi ma anche propositivi. Ad esempio vorremmo consigliare al Pd, come facevano già i cittadini francesi poco prima della Rivoluzione francese, di eliminare le decime ecclesiastiche pagate dai cittadini italiani allo Stato vaticano e di abolire i privilegi signorili di cui dispongono pochi cittadini italiani (politici, banchieri, ricchi proprietari, capitani di industria ecc.) a scapito di molti cittadini italiani. Niente di eversivo basta assumere i Principi fondamentali della Costituzione italiana come un imprescindibile scenario sociale.
Ci farebbe un enorme piacere se i nostri lettori partecipassero alla stesura di questi articoli parlandoci delle loro speranze, delle loro istanze, delle loro rivendicazioni, dando a questo possibile governo di sinistra consigli e di visioni di … gente di sinistra, che ha come orme da seguire poche ma irrinunciabili istanze: libertà e diritti civili, eguaglianza e solidarietà umana.
Libertà, diritti civili, eguaglianza, solidarietà umana, sono i quattro pilastri della società civile e democratica. Da qui partiamo per definire volta per volta cosa vi sia di giusto o di sbagliato nel percorso che la coalizione guidata dal Pd seguirà in questi due mesi.
Ci piacerebbe, da paranoici onnipotenti quali siamo, che queste idee, da noi rubate a grandi esseri umani estinti e viventi, e poi elaborate dal nostro pensiero verbale, entrino a far parte dei programmi del prossimo eventuale governo di sinistra. Si badi bene di sinistra e non di centro sinistra come da indicazioni date dal voto delle primarie.
Insomma una serie di messaggi in progres alla coalizione di sinistra che vorremmo unita e … di sinistra.
Quindi non sarà solo una “carta dei diritti elusi, aggirati e disattesi” ma proposizioni di carattere generale legate alla Costituzione italiana … elusa, aggirata, disattesa!
Cominciamo subito chiedendo che le parole della coalizione di sinistra abbiano sempre dei contenuti …
Linguaggio politico
Basta parole promettenti, quelle, purtroppo, sono risultate inefficaci per la costruzione di una società che fosse aderente ai Principi fondamentali della Costituzione e quindi hanno generato solo delusione. A ben guardare solo l’art. 12, che parla dei colori della bandiera, e quella parte dell’art. 7 che avvalla il Concordato fascista del ’29 tra Stato e Chiesa cattolica, vengono rispettati al centimetro e alla lettera.
Dall’art. 7 quale vanno stralciati i Patti lateranensi che obbligano cittadini atei o di altre religioni a mantenere a suon di miliardi di (circa 8 miliardi di euro l’anno tra tasse e sovvenzioni statali semi-occulte) la Chiesa cattolica residente in uno stato sovrano: il Vaticano.
Pensiamo anche che sia inutile e dispersivo ribattere agli insignificanti discorsi di Berlusconi e di Casini, sono solo parole gettate al vento che potrebbero essere interpretate come un escamotage per sfuggire i problemi reali.
In questi casi osservare la regola del silenzio non sarebbe male e alla lunga diverrebbe vincente. Che le espressioni verbali servino solo a sottolineare, dopo averli eseguiti, i passi già percorsi verso la concretizzazione della Costituzione italiana.
3 gennaio 2013
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