di Gian Carlo Zanon
Si narra che scultori, poeti, attori, danzatrici e cantanti, ogni anno si recavano insieme a dissetarsi alla fonte di Lete e poi alla sorgente di Mnemosyne. L’acqua della fonte Lete toglieva loro il ricordo; le acque della sorgente di Mnemosyne ricreava in loro la memoria.
La creazione e la nascita dell’arte dipendeva da queste due acque, acque dell’oblio e della memoria; e le opere d’arte erano stirpe di Lete e di Mnemosyne madre di sette figlie, le Muse:
Nelle opere d’arte divinità telluriche e Muse, generati dall’oblio e dalla memoria, emergono dal mito assumendo nuove forme; nell’infinita trasformazione del divenire conquistano allo spazio zone inesplorate.
Calliope, dalla bella voce, narra i miti per ricordare agli uomini il loro irrazionale passato ;
Clio scrive la storia dell’umanità e nuovi echi riplasmano realtà invisibili;
Erato, colei che provoca il desiderio, accompagnandosi con la lira narra degli amori che divampano improvvisi;
Euterpe, colei che rallegra, tende le corde del sentire che scorre come un fiume sotterraneo;
Melpomene, colei che canta, è protettrice della tragedia attica che scuote e distrugge gli equilibri stantii;
Polimnia mima la vita, il movimento del corpo è il suo linguaggio;
Talia intrattiene coloro che non sanno con la commedia;
Tersicore emerge nella danza festosa cantando l’ololughé delle baccanti.
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27 ottobre 2012