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8 Novembre 2016 17:31
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Thierry Metz
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Amo allungarmi verso di te, la sera, senza le spighe della
lampada, una mano sul tuo ventre, il mio viso affondato
tra il collo e i capelli.
Là: un uccello potrebbe posarsi, senza timore
So bene che noi pensiamo alle nostre preoccupazioni,
a transumanze. Ma come non commisurarsi a ciò che è?
a una vita ordinaria?
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Non ne parliamo. Restiamo dove i quattro venti
ci hanno portato.
Il pozzo è là. La tua bocca contro la mia come bambini
che si sono mangiati le frasi, o hanno fatto cadere
pietre per capire fino a che punto li si ascolta.
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