Dal tuo letto illuminato di luna venivano
non so quali odori tristi di fiori stanchi;
feriti dalla luna, i ragni ridevano
con leggeri suoni di lividi colori …
Camminava sugli specchi l’ora giallognola …
di fronte al balcone aperto, tra l’aurora,
dietro la morbida collina verde e sonnolenta,
si nascondeva la luna, grande, triste, dorata …
La brezza era infinita. Tu dormivi, nuda …
le tue gambe erano lanciate in un candido riposo,
e la tua mano di seta, celeste, cieca, muta,
celava, senza toccarlo, il tuo tenebroso sesso.
Traduzione Gian Carlo Zanon