Pubblichiamo altri due brevi racconti di Sam Shepard raccolti nel volume Motel Choronicles
Qui una breve biografia dell’autore.
Homestead Valley, Ca. . 22 dicembre ‘79
Conoscevo un chitarrista che chiamava la radio “amica mia”. Sentiva un’affinità non tanto per la musica quanto per la voce della radio. Per la sua qualità sintetica. Per la voce della radio come qualcosa di distinto dalle voci che trasmetteva. Per la sua capacità di trasmettere a grandi distanze l’illusione di stare in compagnia. Dormiva con la radio. Parlava cin la radio. Litigava con la radi. Credeva in una Terra della Radio. Era convinto che non avrebbe mai trovato questa terra per cui si era rassegnato ad ascoltarla soltanto. Credeva di essere stato bandito dalla Terra della Radio e di essere condannato a vagare per sempre lungo le onde sonore, in cerca di un canale magico che gli avrebbe restituito l’eredità tanto a lungo perduta.
Homestead Valley, Ca. . 22 dicembre ‘80
Le Miniere di Re Salomone è il film che più mi ha impressionato da bambino. Non l’ho più rivisto da allora, ma alcune immagini le ricordo ancora. Guerrieri Watussi con strisce di creta rossa sul naso. Il petto costellato di nere cicatrici in rilievo. Denti affilati come punte di spillo. Leoni che sbranavano un braccio a qualcuno, Mosche che si posavano sulle labbra e le labbra che non si muovevano. Torce nelle grotte. Gioielli azzurri circondati da teschi. Un attore inglese mezzo morto di paura.
Il Cinema Rialto era buio è umidiccio a metà giornata e io mi immersi così totalmente nell’atmosfera del film che anche il cinema divenne parte del suo paesaggio. Il tragitto per comprare i popcorn su per il corridoio scuro, la colonna sonora tonante, i bambini che strillavano nelle loro poltrone, tutto faceva parte dell’intreccio. Il banco del dolci era la Grotta di Re salomone. I lecca-lecca erano gioielli. Gli usceri alberi della giungla. I bagni pullulavano di scimmiette.
Dopo respirai per giorni polvere africana, in una città di solida gente bianca.