• Realtà parallele o molteplicità dello sguardo? – La strada laterale

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    di Salvo Carfì

    Buongiorno … ‘sta mattina si è alzato un vento più fresco, che ha spazzato via el sufegùn – così chiamano a Milano lo scirocco -.

    Sono uscito – molto presto saranno state le otto – e mi sono diretto verso il mercato. Le figure incontrate nelle vie e sui marciapiedi della città si muovevano come se stessero calcando invisibili palcoscenici interpretando il loro ruolo di sempre: c’erano i soliti uomini grigi con le loro cravatte giuste; le donne in carriera che già gesticolavano negli abitacoli delle automobili parlando ai microfoni dalla capigliatura; c’erano i giovanottoni con i loro rumorosi motoroni … insomma la solita fauna cittadina, quella normale …di terz’ordine.

     

    Traversato quel guado limaccioso che divide la mia dimora dal mercato finalmente mi sono potuto ammiscari con un’altra umanità. E sì quella contaminazione mi ritempra ogni volta. Questi individui, che fanno di questo mercato romano una qasba multietnica, confermano, con la loro molteplicità fatta di suoni, sguardi, movimento, la mia ‘teoria’ sulla pericolosità delle “strade laterali”.

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    Può sembrare un assurdità ma mescolarsi tra i banchi pieni di natura colorata con la moltitudine umana risulta meno dissociante che stare in un supermercato ed avere uno striminzito e stressante rapporto con una persona sola che fa la cassiera. Certo non è colpa della cassiera che è obbligata a ritmi disumani … ecco forse si tratta proprio di ritmo. Quello del mercato è più rilassato … e se è più rilassato è perché li ci vanno quelle persone che si possono permettere di far fluire il proprio tempo in modo armonico.

     

    E potendolo fare si rifugiano al mercato dell’Alberone, in questo luogo dove dei che sembravano scomparsi imbandiscono una mensa variopinta nascosta alla città laterale nervosa e brulicante.

     

    Qualcuno potrà obiettare che questo è un altro nascondiglio e quindi un’altra realtà parallela … e questo qualcuno potrebbe anche avere ragione … potrebbe avere ragione se la realtà che circonda il mercato fosse più umana di quella all’interno del mercato … ma non è così. Perché? Quelli dallo sguardo molteplice sanno che per “realtà parallela” si intende quella laterale della scissione.

     

    Scissione tra essere ed apparire che porta alla desertificazione degli affetti. Scissione tra pensiero e prassi che lentamente sgretola la realtà interna.

     

    Ma forse parlo di cose senza senso come Mercuzio … vi ricordate Shakespeare

     

    ROMEO – Basta, basta, Mercuzio! Tu parli di niente.

     

    MERCUZIO – Giusto, giusto, io parlo dei sogni
    che sono figli di una mente vagabonda
    pieni soltanto di vana fantasia,
    che ha meno sostanza dell’aria
    ed è più incostante del vento
    che ora corteggia le gelide gole del nord
    e poi furibondo fugge lontano
    tornando al sud in cerca di calore.

     

    Ma forse no … dai, si, dai che si vede la differenza. Basta chiudere gli occhi un attimo e poi riaprirli velati di fantasia e la percezione svelerà ciò che prima era nascosto.

    Noli vedete? E guardate meglio! Li vedete tutti li in fila per entrare nella strada laterale dell’anaffettività. Quella strada è inutile dirlo è sempre la più affollata. Ma si che avete capito parlo di  quella strada larga-dritta-piatta; quella senza inciampi; quella dove non devi farti problemi nel fare lo sgambetto al collega o fregare la ragazzetta/gabbiano che non riesce a vedere gli occhi con pupille da serpente; quella facile dove non è importante essere colti e preparati; quella dove l’analfabetismo di ritorno è solo una documento in più per fare carriera.

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    Certo per potere entrare nella strada laterale si deve rinunciare a essere completamente umani … ed a realizzare se stessi,  però in cambio si avranno antichi privilegi come l’invulnerabilità della mente strutturata su poche semplici e ipocrite regole, come dio, patria e famiglia e su altre silenti e minacciose: homo homini lupus.

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    Su questa strada non c’è tempo per ripensamenti e crisi. E se per caso, dopo l’ennesimo annullamento di un rapporto umano insorgesse una di quelle “cose” che ora si chiamano “attacchi di panico” non c’è problema: basta andare da un psicanalista/stregone e/o uno psichiatra organicista incontrati sulla stessa strada laterale, loro sapranno come ‘pacificare’ l’angoscia … ultimo campanello d’allarme che avverte della perdita dell’io: quattro chiacchere idiote all’ombra della foto di Freud e una bella pillola della felicità e poi a casa a vedere la partita; una consolazione che vi riassicura sul vostro comportamento “normale e congruo” e chissenefrega se avete avuto qualche dubbio sul senso della vostra esistenza. Se proprio volete dare un senso alla vostra esistenza aspettate da bravi cristianucci di morire e dopo la morte realizzerete la vostra ‘esistenza spirituale”.

     

    “Esistenza spirituale” … la chiamano così non quei furbacchioni che girano vestiti di sottane nere e dicono di essere “usciti dal secolo” e di aver imboccato la Strada che li porterà nel regno dei Cieli. Anche loro hanno scelto quella “strada laterale” dove si deve prima amare dio e poi, se ne avanza, come optional, gli esseri umani.

     

    Questa mattina ho sbirciato oltre la siepe che divide la realtà umana dalla “strada laterale” e li ho visti. Ho visto gli uomini grigi: bei ragazzi, tutti ben abbronzati, con vestito naturalmente grigio, camicia naturalmente azzurra, cravatta giusta … sguardo assente su volti sbarbati, odore di dopobarba … parlavano tra loro di … niente, per coprire il vuoto che gli saliva da dentro.

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    Come nella favola de La storia infinita di Michael Ende il nulla invisibilmente divorava la loro realtà umana. Nessuno poteva vedere questa loro orribile dimensione interna … solo io. Solo io che avevo portato dal mercato un po’ di ‘molteplicità dello sguardo’… me l’aveva regalata una ragazzo, forse indiano, forse pakistano, al posto dello sconto per il sacchetto d’aglio. Non so quanto durerà , forse quanto la testa d’aglio, quindi poco … lo metto dappertutto l’aglio.

    Ma si è fatto tardi e devo cucinare il pesce, l’ho comprato al mercato, oggi Lei viene a pranzo …

    23 giugno 2012

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