• Privatizzazioni : l’orgia del potere

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    di Gian Carlo Zanon

     

    Oggi sappiamo che non ci sono più isole di democrazia e che i confini tra democrazia e oligarchia sono terribilmente permeabili. Sappiamo, perché economisti seri come Bruno Amoroso ci hanno aperto gli occhi, che un ristretto numero di persone detengono il potere finanziario dell’intero pianeta. Sappiamo, inutile usare degli eufemismi, che essi degli esseri asociali dell’umanità..

     

    L’ultimo segnale ci giunge dalla Grecia, dove la Tv e la Radio di Stato, vale a dire un bene pubblico che appartiene, apparteneva, ai cittadini greci, sono stati venduti a privati. L’informazione pubblica, da oggi, in Grecia non esiste più. Questa decisione non è stata presa dai partiti né dai cittadini. La privatizzazione rientra nell’ambito del programma delle privatizzazioni delle aziende a partecipazione statale imposto dalla Troika (Ue, Bce, Fmi) come condizione al proseguimento del piano di aiuti internazionali di cui i greci dovranno pagare gli interessi. Il governo di centro destra, ha fatto sapere che  sarà creato «un nuovo e più moderno ente radiotelevisivo che non sarà più controllato dallo Stato e funzionerà con meno personale». I dipendenti, nonostante fosse stato loro promesso che non sarebbe mai accaduto saranno tutti licenziati. Saranno tutti licenziati nonostante avessero accettato di rimanere senza stipendio da novembre pur di salvare le emittenti nazionali.

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    «Ciò che colpisce maggiormente, in effetti, nel mondo in cui viviamo, è innanzitutto, e in generale, il fatto che la stragrande degli uomini (salvo i credenti di tutte le specie) sono privati del proprio futuro. Non c’è vita degna di questo nome senza una proiezione nel futuro, senza una prospettiva di evoluzione e di progresso. Vivere contro un muro, è la vita dei cani.»

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    Sapete di chi sono queste parole? Pensate che appartengano ad un cronista di un giornale d’oggi? Ebbene no. Sono di Albert Camus e sono state scritte nel novembre del 1946 sul quotidiano francese Combat.

     

    Ebbene queste parole che si adattano perfettamente alla situazione contingente svelano un pericolo: l’omicidio/suicidio della democrazia, che Camus rappresenta come «Vivere contro un muro …» come i cani.

     

    Nel frattempo, oggi, (Tg3 delle ore 12) la nostra televisione di Stato, che essendo, per ora, in mano ai partiti, è al 99,9% gestita surrettiziamente dal potere economico, oggi ha dedicato ben 5 dei trenta minuti del telegiornale al pareggio della nostra nazionale di calcio ha subito dalla squadra haitiana. Alla tragedia della svendita della rete informativa nazionale greca il Tg ha dedicato poco più di due minuti.

     –The-

    L’immagine del muro evocata da Camus non mi fa pensare al muro di Berlino. Quello era troppo grossolanamente evidente per la nuova orgia di potere che da anni viene apparecchiata arricchendola sempre più di tragici scenari. Quel muro mi ricorda invece un film drammatico del 1998 diretto da Peter Weir  e interpretato da Jim Carrey: Truman Show.

     

    In quel film il muro che separava Truman dal mondo reale era di cartapesta, come di cartapesta era il cielo : «Hai visto che tramonto, Truman? È perfetto. Merito del grande Capo. Ha un pennello fantastico.» «Si.» e tutta la scenografia che lo avvolgeva dal giorno della sua nascita. Anche i sentimenti erano di cartapesta, ma il protagonista non se ne accorgeva perché non aveva conosciuto altro. Da un punto di vista oggettivo era tutto reale, tutto vero, nella sua vita non c’era nulla di inventato: «(…) niente di quello che vedi nello show è finto… è semplicemente controllato.»

     

    Ebbene, come mi ha suggerito un amico di face book, (Luigi Scialanca), gli uomini grigi del potere economico hanno creato un Truman show globalizzato in cui gli esseri umani, pur vivendo, materialmente, una vita reale, si muovono in una tragica finzione e vengono minuto per minuto “semplicemente controllati” e guidati nelle loro “scelte” da movimenti che appaiono come incomprensibili. I movimenti incomprensibili vengono “interpretati” distorcendone il senso, dall’informazione mediatica e i surrogati della realtà alterati vengono dati in pasto ai cittadini.

     

    Intanto i cittadini italiani, sempre affamati di nuove agiografie, posano ogni giorno sulle loro tarlate iconostasi nuovi idoli che sgomitano per apparire al lato Plutone che si erge in tutta la sua onnipotenza finanziaria. Monti, il plutocrate mandato dalle Banche a raspare il barile Italia, era arrivato ad avere dalla sua il 70% del favore italico; Renzi gran tessitore di lodi  per Marchionne è visto come un salvatore della patria; persino Civati, che finora ha solo fritto parole pepandole con un po’ di ribellismo da cortile, afferma di essere «ben accompagnato da metà degli elettori del Pd» e di essere in testa nei sondaggi. (Left n. 19 – 2013).

     

    Mentre i cittadini italiani inzuppano il loro pane sciapo in queste immagini, o indecenti o quantomeno  da verificare alla luce dei fatti, i demiurghi del Truman show continuano a creare lussureggianti orizzonti di cartapesta.

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    Apparentemente  le scosse politiche che creano crepe in quei verdeggiatipanorami, vedi quest’ultima della vendita delle emittenti greche, non allarmano i cittadini, che aspettano il totale sfaldamento della struttura che li separa dalla realtà dello stato delle cose. Molti di loro rimarranno sotto le macerie.

    Per quanto mi riguarda sento l’imperativo etico che mi spinge verso quella verità che altri o non vedono o nascondono. Qualcuno forse dirà potrà dire che non è la verità. Altri che questa è solo la mia visione soggettiva della realtà.

     

    Certamente per ogni essere umano la propria realtà interiore corrisponde alla misura del reale. Vale a dire che ognuno di noi interpreta la realtà guardando attraverso la lente del proprio Io. Per quanto ne so l’onestà intellettuale corrisponde allo sforzo di portare la propria “percezione storica” nelle vicinanze  della verità.

    12 giugno 2013

    Nella foto di copertina “Bank of Greece” è stato cancellato. Sotto è comparsa la scritta “qui ci sono i ladri”.

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