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di Salvo Carfì
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… ieri stavo a mangiare da Pasquale in via Dusmet con Santo e quello scimunito alzò gli occhi dal smartphone e mi disse, «Salvo ma che significa cultura di minchia» «di minchia?» gli dissi «si di minchia, c’è scritto qua » e mi passò il telefonino «miiii – dissi – ma sei proprio cecato, ma non vedi che c’è scritto “cultura di nicchia” ?» «Salvo c’hai raggione, ma che significa secondo te appartenere, come c’è scritto qua, ad una cultura di nicchia» gli feci un cenno tipo “che minchia ne so” e finii di mangiare gli spaghetti con le sarde di Paqualino.
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Dopo una mezzoretta che avevo già digerito sarde e domande dissi a Santo:
«Santo, ma lo sai che pensare mi hai fatto? Noi due e quei pochi amici che frequentiamo continuiamo a ammiscare sempre e stesse cose, ce ne stiamo chini chini senza alzare la testa, parlando tra noi di cose che nessuno capisce. Questa si che è una cultura di minchia! Hai detto bene Santo, come si dice quello è stato un lapsus freudiano! »
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«Che mi significa?»
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«Significa che noi pensiamo di fare una cultura di nicchia, e invece siamo un gruppo di cugghiunazzi che fanno una cultura di minchia, che non serve a niente »
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«Eddai Salvo stai esagerando »
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«Esagerando? Santo, ce ne stiamo arrivoltolati come quei quattro cuinnuti che se ne stanno in un angolo di piazza San Marco a Venezia, i Tetrarchi. C e ne stiamo stretti stretti e razzoliamo come animali da cortile rimasticando le parole di ieri che saranno anche quelle di domani … »
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«Salvo, ti sei scimunito? E cosa dovremmo fare? Fare come gli altri, quelli della cultura “che conta”, quelli che stanno sempre sulle prime pagine di giornali e televisioni a dire menzogne condite con un’anticchia di verità per coprire l’odore di marcio? Dovremmo agire come quelli che censurano stando nascosti dietro le sottane di Bergoglio? Fare come quelli che si nutrono dei testi delle accademie letterarie o dei loro amici “ben posizionati” per stare azzeccati alla cultura che conta? Vuoi essere come certi amici nostri che ti consigliano per di non scantare i compagni, che è meglio aspettare, che tutto si sistema … Adesso poi, co stu cazzu e facebbokke, stanno lì e “mi piace” sta minchiata” e “mi piace” stu babbu e “condivido” chistu e chill’atru … e lì poi ci trovi quelli che fanno i compagni eppoi li trovi che fanno i complimenti al coglionazzo compare loro che ieri, in privato, hanno detto di schifare.»
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«Ma no che minchia dici? Ma ti pare che mi vado a ammiscare co sti rugnusi …è che dobbiamo fare qualcosa, uscire all’aperto, mandare a fanculo chistu e chillu , arrischiare … non lo so Santo ma qualcosa dobbiamo fare anche noi che facciamo ‘sta cazzo e cultura di nicchia»
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«… di minchia volevi dire»
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«Si vabbeh … di minchia».
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