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di Giulia De Baudi
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Aggiornamento del 5 luglio 2016 – Il 2 luglio Massimo Bossetti nel primo grado di giudizio è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio.
La moglie Marita Comi: (Il Sussidiario.net) «La mia fiducia in Massimo è più forte che mai. Ho avuto dei dubbi, umanamente, non lo nego. Anche perché avevo davanti tutte le sicurezze assolute dell’accusa, come quella per i passaggi del furgone. per questo ho voluto fargli delle domande precise. Non ho voluto fare soltanto un atto di fede nell’uomo con cui ho condiviso una vita. Mi sono posta dei dubbi anche a tutela dei miei figli. Gli ho parlato guardandolo negli occhi. E gli ho creduto. Gli credo ancora»
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Non commentiamo questa vicenda che, a parte il giudizio finale e le sue motivazioni che verranno pubblicate fra qualche anno, serberà forse per sempre il suo segreto.
Aggiornamento del 22 giugno 2014 – Brembate di Sopra – Una persona molto spiritosa ha postato su Face Book questa frase “non tirate conclusioni affrettate, Vorrei ricordare che in Italia ci sono tre gradi di giudizio; Face book, Twitter e il Bar”.
Dopo le esternazioni domenicali di don Corinno Scotti, già famoso per aver, nel marzo del 2011, di sua iniziativa “santificato motu proprio”, Yara Gambirasio, io aggiungerei un quarto grado di giudizio: la predica domenicale.
E si, il parroco Scotti neppure stavolta è riuscito a sfuggire al fascino del pulpito e come scrivono le agenzie di stampa avrebbe affermato con vibrante passione savonaroliana: «Spero che l’assassino non sia lui perché è un papà. (…) Siamo in presenza di una persona normalissima, padre di tre bambini: oso sperare che non sia lui, appunto perché è un papà». Probabilmente per il novello Savonarola, “papà” e “persona sana di mente” sono sinonimi.
Come dicevo, il prete di Brembate già due anni fa aveva lanciato giudizi al fulmicotone sul caso di Yara Gambirasio: «Yara è come Santa Maria Goretti (la ragazzina uccisa a Nettuno nel 1902 e poi santificata N.d.A.) – ed è questa la ragione per cui Yara è stata uccisa … si, si … Yara era una santa.(…) – una santa che aiuta tutti noi a – riscoprire il senso della verginità e della purezza, valori che sono stati fin troppo banalizzati». (SIC)
Insomma il don Corinno è preoccupato per la sacra famiglia e per i padri … famiglia in cui, stando alle statistiche, si nascondono dei pater famiglia mostruosi.
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Non la faccio tanto lunga: Carlo Lissi frequentava assiduamente chiesa e oratorio; M.G.Xxxxxx (la persona arrestata per il caso di Yara Gambirasio) frequentava con regolarità la chiesa di Sotto il Monte, il paese natale di santo Giovanni XXIII , il papa che nel 1962 approvò il documento De crimen sollicitationis che stabiliva l’assoluta segretezza nelle cause di molestie, pena la scomunica, anche per la vittima che avesse denunciato il crimine subito alla giustizia civile.
«Ogni domenica – dice uno dei sacerdoti di Sotto il Monte – faceva la comunione. Portava i figli al catechismo, teneva alla puntualità, anzi arrivava in anticipo, si informava se i bambini seguivano le lezioni, se erano attenti». La domenica precedente all’arresto c’era stata festa per la cresima del primogenito.
L’altro timorato di dio, Carlo Lissi che ha confessato di aver massacrato la famiglia “perché impicciava”, forse non voleva divorziare perché poi non avrebbe più potuto andare a mangiarsi il corpo di Cristo.
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M.G.Xxxxxxx è finora solo indagato, ma “dall’accanimento giudiziario” a cui è sottoposto, iniziato con il ministro Alfano che voleva fregiarsi del titolo del primo a tagliare l’ambito traguardo dove campeggiava lo striscione “ lo so io chi ha ammazzato Yara Gambirasio”, sembra che sia stato proprio lui ad averla massacrata per poi lasciarla in un campo a morire come un cane. E lui i cani li amava moltissimo. Ma questi sono solo pensieri senza alcun fondamento.
Io non sono certo una criminologa ma sto attenta a ciò che vedo e odo: ho visto che durante l’arresto non era per niente agitato. Calmo calmo parlava con i carabinieri, e si faceva portar via come se lo avessero invitato a prendere una pizza insieme. Poi se n’è stato in silenzio per due giorni, avvalendosi della facoltà di non rispondere, e ieri si ricordava perfettamente che la sera del delitto di Yara era a casa, e si ricorda con assoluta certezza, che il suo cellulare rimase spento dal momento del rapimento di Yara al mattino seguente perché aveva la batteria scarica … insomma o è un fenomeno che si ricorda tutto o è uno psicotico assassino. Ma questi sono solo deduzioni senza alcun fondamento.
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Io, per non rischiare, ho sempre dubitato di quei colleghi sempre puntuali che si ricordavano un infinito numero di nomi, numeri telefonici, date, compleanni e che ogni domenica, ossessivamente, vanno a nutrirsi del corpo del figlio di dio, sempre nella stessa chiesa, ecc. ecc.. La ritualità è sintomo di un disturbo ossessivo del pensiero.
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Anche il Lissi era un tipo preciso, aveva coordinato tutto: sesso con la moglie mezz’ora prima della partita Italia- Inghilterra per sviare i sospetti, massacro per liberarsi di lei e degli fastidi familiari, doccia per non lasciar tracce, visione della partita con tifo, esultanza, birra e rutto libero per l’alibi, ritorno a casa e disperazione … come dicevo un tipo preciso …
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Niente passioni, la dottrina cristiana non vuole, e poi Gesù bambino piange, glielo hanno insegnato a catechismo … un delitto freddamente pianificato, preparato, calcolato… come solo un buon padre di famiglia cattolico sa fare …
No, non sono e non voglio essere cinica, è che questo è veramente l’identikit di coloro che commettono i crimini più efferati. I crimini contro la persona che vanno dallo stupro all’incesto, dai maltrattamenti al femminicidio, dalla pederastia allo sfruttamento dei minori, accadono, per il 65% dei casi tra le mura domestiche o nei luoghi frequentati abitualmente dalla vittima da parte di chi ha già un rapporto con la vittima. E sappiamo che i delitti contro la persona, che avvengono in famiglia, solo in piccola parte vengono denunciati.
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Inoltre quando accade qualche fatto di cronaca nel 99,9% dei casi i vicini dicono “e chi se lo sarebbe immaginato; sembrava una così brava persona, sempre gentile con tutti, aiutava la moglie nelle faccende domestiche, gran lavoratore, sempre preciso e puntuale; e poi amava tanto gli animali, e ogni domenica lo vedevo a messa con la famiglia”.
Dalle mie ricerca emerge un fatto evidente che non i sorprende affatto: in Italia tutti coloro che commettono crimini efferati sono legati in modo evidente alla religione cattolica quando non vivono veri e propri di deliri religiosi. Davide Frigatti, il pazzo che tre giorni fa è stato arrestato per aver ucciso a coltellate un passante e per averne feriti gravemente altri due, si credeva ”un illuminato” con il mandato divino di aggredire i “peccatori che volevano fargli del male”. I genitori hanno raccontato alle forze dell’ordine che negli ultimi girovagava per chiese e cimiteri della zona. “Diceva di volersi avvicinare alla fede”. Fede confermata anche dal fratello: “sembrava avere manie religiose (..) diceva di aver trovato speranza nella religione, una forza interiore, mai ci saremmo aspettati una cosa del genere…”.
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Insomma anche lui trovava pace nella religione … e nell’assassinio … come Zampi il pluriomicida di Perugia che l’anno scorso uccise due impiegate della Regione Umbria.
un antico anticoncezionale … il prete in miezz’i palle
-Un
La psichiatra riferì che Zampi «aveva avuto una reazione violenta verso una farmacista, che aveva dei preservativi esposti in farmacia». Si trattava, dunque, di «un delirio religioso, sosteneva ad esempio che la sessualità fosse la rovina del mondo». E questo delirio sulla sessualità che deve esistere, come per gli animali, solo a scopo procreativo, è un cardine della dottrina cattolica…
20 Giugno 2014
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