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La croce e l’embrione. Papa Bergoglio parla ai ginecologi confondendo il feto con il neonato e stigmatizzando l’aborto come assassinio. Senza alcun fondamento scientifico
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«Ogni bambino non nato, ma condannato ingiustamente ad essere abortito, ha il volto del Signore che, prima ancora di nascere, e poi appena nato ha sperimentato il rifiuto del mondo». Le parole di papa Bergoglio appartengono a una pastorale in cui la Chiesa appare come un ospedale da campo dopo una battaglia durante la quale gli uomini hanno sofferto le più svariate ferite spirituali, fra cui nella fattispecie, l’aborto.
Parafrasando il celebre Dai a Cesare ciò che è di Cesare, si potrebbe dire lascia ai medici ciò che è dei medici e dai a Dio ciò che è di Dio. Noi invece assistiamo, con papa Francesco, all’ennesima ingerenza delle gerarchie clericali che “pontificano” sulla vita umana, sull’embriologia e sulla neonatologia. Si confonde sistematicamente la realtà del bambino con quella dell’embrione e del feto che dal punto di vista strettamente biologico e scientifico, come è ampiamente accertato, hanno caratteristiche completamente diverse. Se è corretto attribuire al neonato la vita umana non è affatto legittimo pensare che quest’ultima sia presente nel feto né tanto meno nell’embrione. Per cui l’aborto non è equiparabile all’omicidio come vorrebbe far credere il neologismo “feticidio” che ha in sé lo stigma della riprovevolezza morale.
Rispetto ad interventi precedenti dei suoi predecessori su temi analoghi Bergoglio compie un passo ulteriore sovrapponendo la figura del Cristo al feto e all’embrione. Forse la didascalia più adatta a questa sovrapposizione fra il sacro ed il profano, potrebbe essere “Noli me tangere” del Vangelo di Giovanni, esortazione a non indagare su ciò che appartiene alla sfera del sovrannaturale.
Se la scienza moderna avesse dato ascolto alla Chiesa che pretendeva di derivare la verità dalle scritture, ancor oggi avremmo una visione dell’universo con una forma a tabernacolo, le autopsie sui cadaveri o i parti cesarei sarebbero empie profanazioni, i malati di mente verrebbero rinchiusi e puniti in quanto peccatori, quando non bruciati in innumerevoli roghi se isterici come le streghe.
L’embriologia e la neonatologia attuali costituiscono un pericolo mortale per la Chiesa cattolica: queste discipline forniscono interpretazioni, laiche ed immanenti, dell’origine del pensiero. Esse hanno confermato le ricerche dello psichiatra Massimo Fagioli sull’importanza della trasformazione della nascita e l’emergenza dell’attività psichica, senza la quale non c’ è vita umana, dalla realtà biologica che ormai sono presenti nella scena culturale e scientifica da più di quarant’anni.
La Chiesa quindi si mobilita e reclama un ruolo subalterno della biologia rispetto alla dottrina che stabilisce che lo zigote è “persona” in virtù di un dogma in contrasto con le conoscenza della genetica e dell’embriologia. Mentre papa Francesco accetta la medicina che allevia le sofferenze del corpo, nega le conseguenze logiche che derivano da nuove scoperte. Prima della 23 24 settimane il feto, se nasce, non ha nessuna possibilità di vita in quanto le connessioni cerebrali fra organi sensoriali e corteccia non sono formate.
Nell’aborto pertanto non c’è nessuno scarto di una vita umana ma solo l’interruzione di un processo puramente biologico: è completamente assurdo equiparare il rifiuto del bambino, dell’anziano, del disabile e del malato a quella dell’embrione come se tutti avessero la stessa implicazione morale, psicologica e giuridica di quest’ultimo.
Papa Francesco ha esortato i medici a riconoscere nella vita umana la dimensione trascendente, l’impronta creatrice di Dio, fin dal primo istante del suo concepimento: i reparti di ginecologia sono per lui i luoghi privilegiati di testimonianza e di evangelizzazione.
Si invita il medico, la cui prassi prescinde da credenze religiose e ideologiche, a rifiutare un intervento terapeutico per fare opera di testimonianza di fede. Non è questa una forzatura nella coscienza morale del singolo, la cui autonomia proprio Bergoglio dice di voler rispettare, sostenendo che l’ingerenza spirituale nella vita personale non è possibile?
A Dio sembra stiano a cuore le donne che hanno deciso di abortire. Ma non è misericordioso colpevolizzare quest’ultime stigmatizzandole pubblicamente come assassine. Il corpo femminile, che si dice di voler rispettare e valorizzare, diventa nella gravidanza un sacrario che ospita l’immagine della passione di Cristo. La legge 40, voluta dai cattolici nega la diagnosi preimpianto e infligge inutili sofferenze: l’«accoglienza della vita», la gestazione si trasforma in un calvario e in una condanna alla depressione. Sul tema dell’aborto il cattolicesimo svela il suo aspetto più contraddittorio.
La Chiesa trionfale e militante impegnata nella crociata antiabortista si finge misericordiosa e penitente. Papa Francesco e il suo doppio: dietro Bergoglio rispunta inquietante l’ombra di Ratzinger, l’uomo dell’intransigenza che dava ragione all’inquisizione contro Galileo. Il pericolo un tempo rappresentato dalla fisica e dalla cosmologia di Copernico oggi è rappresentato dalla biologia e dalla psichiatria che ha rivelato il segreto della nascita umana e dell’origine del pensiero. La sinistra chiamata a resistere alla seduzione di Bergoglio saprà liberarsi dal giogo delle credenze religiose e inaugurare una nuova antropologia? Sarà capace di non rimanere intrappolata nell’eterna scissione fra spirito e corpo? La biologia staccata dalla mente è materia inerte che, secondo la dottrina, si illumina solo se ricettacolo della creatività divina.
L’apertura verso il nuovo non esiste: la Chiesa lenirà le ferite delle anime lacerate dal peccato originale fino alla fine dei tempi. Assistenza e confessione: la sofferenza deriverebbe dalla presenza metafisica del male e non da una malattia mentale che è possibile curare ed eliminare. La storia sarebbe già scritta e il destino umano, già segnato, è l’imitazione di Cristo. Alla sinistra spetta oggi la scelta di non finire sulla croce lasciando alla Chiesa la definizione della vita e della morte e il compito di umanizzare il mondo che annulli la trasformazione della nascita, la derivazione del pensiero dalla realtà biologica.
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clelia agnini
6 Novembre 2013 @ 17:39
MI DISSOCIO TOTALMENTE !!! La vita ,di TUTTI NOI , ha avuto necessariamente ORIGINE DALL’INCONTRO DI UN UOMO E DI UNA DONNA e TUTTI NOI SIAMO STATI EMBRIONI E POI FETI…SE QUALCUNO MI AVESSE IMPEDITO DUNO SOLO DI QUESTI PASSAGGI , IO NON SAREI QUI ADESSO E SE ESISTO E SONO NATA E’ SOLO E SOLTANTO PER GRAZIA ,CIOE’ PER GRATUITA’ ,PER DONO DI DIO !LA VITA HA INIZIO DAL MOMENTO DEL CONCEPIMENTO : DA SUBITISSIMO!!! Io, nella mia “ignoranza”,paragono il concepimento e ,quindi, l’INIZIO DI UN NUOVO ESSERE UMANO, ad un PUZZLE: contenente già TUTTI I PEZZI OCCORRENTI A FORMARE L’IMMAGINE (per me: IMMAGINE DI DIO!)FINALE. SI TRATTA UNICAMENTE DI ASPETTARE IL TEMPO NECESSARIO ALLA NATURA( e NON ALL’UOMO !) DI ASSEMBLARSI PER MOSTRARE CIò CHE GIA’ C’è! GLI …”INGREDIENTI”SONO ,GIà, TUTTI Lì, NON C’è BISOGNO D’ALTRO…ANZI Sì: C’E’ BISOGNO DEL TEMPO GESTAZIONALE PER CRESCEREE C’è ASSOLUTAMENTE IL BISOGNO CHE QUALCUNO NON TAGLI LA SPINA…!TUTTI SIAMO STATI COME QUEI DEBOLI E INDIFESI …”PRODOTTI…BIO…LOGICI”, MA CI E’ STATA DATA LA OPPORTUNITA’ DI VENIRE AL MONDO! Ha perfettamente ragione PAPA FRANCESCO
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6 Novembre 2013 @ 20:07
come potete vedere da ciò che scrive Clelia, per molte persone è più importante il dogma: “la vita ha inizio nel momento del concepimento” che la verità scientifica “la vita umana inizia quando la luce giunge al cervello, attraverso gli occhi, mettendo in moto il sistema neuro muscolare”. Queste persone senza rendersene conto, vivono in un delirio religioso che impedisce loro di pensare. Non cercano , per esempio, di conoscere chi fu Bergoglio, che Clelia utilizza come autoritas. Non vogliono sapere , per esempio che Bergoglio non denunciò mai ciò che stava succedendo in Argentina negli anni in cui sparirono 30.000 persone. Noi abbiamo aperto ormai da mesi un “Dossier Bergoglio” se Clelia ha ancora una piccola dose di vitalità che gli permetta di far sopravvivere la sua realtà interna, le consiglio di dare un’occhiata.
Un saluto a Clelia sperando di riaverla tra i pensanti quanto prima. Forse la sua è soltanto una richiesta inconscia di aiuto.
G.D.B. per la Redazione di G&N
clelia agnini
7 Novembre 2013 @ 19:24
Mi dispiace leggere ciò che “G.D.B. per la Redazione di G&N” (Visto che IL NOME PER ESTESO non è espresso!) continua a dire …
Sì, perchè il mio “DELIRIO religioso”(come ERRONEAMENTE mi viene attribuito…senza neppure conoscere il substrato dal quale provengo:che NON ERA CERTO RELIGIOSO,ma PARTIGIANO E QUASI TOTALMENTE ATEO E MASSONICO :tragga,pertanto,le debite conclusioni CHI vuole,REALMENTE, CAPIRE e non TRAVISARE i fatti!!!),il mio “delirio” nasce esattamente dal mondo NON DOGMATICO di CHI,come me, HA FATTO ESPERIENZA DIRETTA SUL CAMPO anche del DOLORE FISICO e non solo…di quanto vado asserendo.In pratica ,MI SONO DOCUMENTATA, HO LETTO, HO DISCUSSO CON LAICI,LIBERI PENSATORI,RELIGIOSI ,PRETI E GENTE SCHIERATA DECISAMENTE A SINISTRA …Ebbene: se l’autore di cui sopra, avesse fatto il mio “percorso”e avesse ancora voglia di farlo,potrebbe forse PERVENIRE ALLE MIE STESSE “DOGMATICHE” CONCLUSIONI, poichè ,questo AVVIENE DOPO UNA ASSAI PIU’ ATTENTA RILETTURA ANCHE DELLE “CARTE”relativeal passato di BERGOGLIO. Poi c’è tutto il discorso BIO-ETICO,anche se,mi par di capire, nella mia ignoranza DOGMATICA e RELIGIOSAMENTE DELIRANTE,che l’etica non interessi e forse neppure tanto la BIOLOGIA che verrebbe “piegata e declinata”alle più convenienti…opportunità IDEOLOGICHE … Mah…Vedendo lo “spessore”del commento a quanto ho scritto…NON SO SE SIA OPPORTUNO…”TORNARE” a …”Ragionare???” mhà…Gli occhi BENDATI da una cieca ideologia ? Non mi pare ci sia troppa…”DIFFERENZA” con quanto mi viene ,diciamo così, …”rimproverato”? …Non so se convenga TORNARE A PENSARE” se, pENSARE è come fai tu,…con la “p” minuscola ! Io Penso con l’intero mio esistere :CERVELLO, CUORE (si può dire?)e…ESPERIENZA sul campo! P.S.=NON MI è MAI PIACIUTO RAGIONARE CON LA TESTA ALTRUI, NON AMO ESSERE SOLO UN GREGGE CIECO, AMO ALZARE ANCHE LA TESTA E…GUARDARE IN ALTO!!! Se poi,in quell’ “ALTO” incontro DIO… NON POSSO ,CERTO ,PIACERE A TUTTI E NEPPURE LO VOGLIO,PREFERISCO FAR CREDERE A CHI NON VUOLE ACCETTAR…LO, CHE IO SIA INCAPACE DI “PENSARE”, SONO UNA SEMPLICE IGNORANTE…E NON CONDANNO NESSUNO MA MI POSSO,COMUNQUE,DECISAMENTE DISSOCIARE ! Non per questo sarò meno degna di vivere accanto a chi non la pensa come me, continuerò a battermi perchè ,chi non la pensa come me, possa professare il suo credo ! Ci mancherebbe ! Chi sono io? Grazie, comunque, per la risposta al mio commento. Ancora un saluto, CLELIA AGNINI (sono proprio IO , mi FIRMO PER ESTESO ! )
XXX
7 Novembre 2013 @ 20:58
Senti Clelia, discuti un po’ con chi vuoi. In Italia il delirio religioso (che fa di ciò che non è, ciò che è) , è reso socialmente congruo dalla teocrazia; potrei dirti molte cose che mi premono ma non essendo psichiatra ho timore di fare più male che bene.
Ti dico solo che , secondo me, dovresti affrontare la tua evidente alienazione religiosa. Ma fa un po’ come ti pare.
Per me stessa Giulia De Baudi .
P.S. Prova a cercare su Google – Giulia De Baudi – Alienazione religiosa , istruzioni per il non uso – ; è tutto ciò che ti posso dare. Dopodiché … suerte Clelia
clelia agnini
8 Novembre 2013 @ 08:10
pazienza…avrei preferito argomentare , grazie .
roberta mameli
15 Ottobre 2018 @ 20:59
sono molto addolorata mi sento o fanno sentire in colpa di essere donna solo accuse accuse sì alienazione e c’è anche cattiveria pura cattiveria. ne sono sconvolta. non me l’aspettavo. immagino di essere o essere stata, non so, molto ingenua.
Dalla Redazione
16 Ottobre 2018 @ 18:46
l’importante è non accecarsi quando si trovano risposte documentate…
Gian carlo Zanon