Sollecitati dall’autore e da alcuni lettori, abbiamo deciso di pubblicare questa inchiesta di Roberto Cursi sul personaggio simbolo della rivolta al Governo cubano. Parliamo della giornalista creatrice di Generación Y Yoani Sánchez . Personaggio, come sottolinea Cursi, esaltato e fortemente criticato sia in patria che fuori dall’Isola.
Per la Redazione di G&N Jeanne P.
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Yoani, Cuba, Fidel, …
di Roberto Cursi
6 gennaio 2014
Non pensavo di scrivere questo articolo, ma è cresciuto in me piano piano, fino a venir fuori per “necessaria nascita”.
Dopo averlo scritto ero indeciso se inviarlo o meno a “I giorni e le notti”, sapendo che la redazione di questo “Diario polifonico” ha un opinione di grande stima e di sentita vicinanza nei confronti della Blogger cubana Yoani Sánchez, e anche verso il suo militante impegno nel denunciare le “storture” della società cubana; tanto è che, nella propria home-page, viene ospitato il link del suo Blog “Generación Y”, sia in lingua originale che nella versione italiana.
Ma, dato che proprio su queste pagine era nato un confronto di “visioni e interpretazioni” sugli articoli che la Sánchez scrive, ho comunque ritenuto opportuno inviare il mio “scritto”, perchè penso che sia una naturale prosecuzione di quella “contrastante” ma costruttiva dialettica.
L’altro motivo è che non vorrei precludermi iniziative solo per il “timore” di essere inserito tra quelli che cercano, ideologicamente, di contrastare l’impegno della Blogger cubana contro il “Sistema Socialista Cubano”.
Il contenuto dell’articolo, ad una prima “visione superficiale”, potrebbe essere interpretato in quel modo; o altrimenti come un voler dimostrare che le mie “riflessioni critiche”, inizialmente espresse nei confronti di Yoani Sánchez, avevano colto un qualcosa che era velato da un “apparente verità“.
Invece non è così, perchè il tutto è nato in modo casuale, si è poi sviluppato, ed infine “concluso” per la sola voglia di fare più chiaraezza possibile nei miei pensieri.
… E per avere, in questo modo, la possibilità di “confondermi” sempre meno su future “realtà, visioni, interpretazioni”
Sono passati circa tre mesi da quando, su questo “Diario polifonico“, ci siamo confrontati riguardo il contenuto degli articoli che scrive Yoani Sánchez.
Le mie riflessioni sulla blogger cubana, sia in Cuba: lo sguardo straniero – quarta parte che nella mia risposta all’articolo di Gian Carlo Zanon
Cuba: verità trasversali … erano generate dalle poche letture che fino a quel momento avevo fatto sui suoi “piccoli reportage”.
Sporadicamente andavo nel suo blog, altre volte mi capitava di leggerli perchè pubblicati da “I giorni e le notti“.
Conoscevo Yoani Sánchez solo attraverso quello che scriveva e di conseguenza anche le mie opinioni sulla sua persona erano maturate esclusivamente dai suoi articoli.
Oltre a quelli, non conoscevo assolutamente nulla della sua vita privata e di qualsiasi altra cosa girasse intorno a lei. Sapevo solo che Gianni Minà aveva pubblicato più di un articolo screditando la buona fede delle sue denuncie ma, conoscendo il suo “cieco amore” per la rivoluzione cubana, questo non mi stupiva, e quindi non avevo avuto interesse nell’andare a leggere i suoi articoli.
I pensieri che fino a quel momento erano maturati in me, riguardo a Yoani Sánchez, li ho lasciati scritti sufficientemente negli articoli citati, quindi li riassumo solo in queste poche righe:
” grande stima per una ragazza solitaria e coraggiosa che aveva intrapreso una giusta e difficilissima battaglia, dalla quale speravo potesse arrivare un forte stimolo verso le autorità cubane, per quelle necessarie riforme che servirebbero a migliorare di molto la complessa e critica realtà di quel “Sistema”.
Battaglia che però, in alcuni suoi articoli, mi lasciava un po’ perplesso per il fatto che, in modo evidente, cercasse di “amplificare” e “drammatizzare” i problemi che la società cubana vive quotidianamente, e inoltre avevo trovato solo critiche verso quel sistema, senza aver mai letto nulla di positivo e, soprattutto, propositivo”.
Qualche tempo dopo la pubblicazione del “confronto” sulla blogger cubana, mi trovo casualmente in un sito mai visitato prima, dove scopro che sono riportati in copia i miei articoli e quello di Gian Carlo Zanon.
Mi rendo conto che è un forum, e l’articolo di Zanon è inserito nella sezione Tutto su: Yoani Sánchez.
A quel punto mi incuriosisco, e inizio a leggere i molti post pubblicati.
Il forum, con le cose lasciate scritte da molti, non è certamente tra quelli da prendere come riferimento per fare una seria ricerca sulla realtà cubana, ma loro “pescano” molto da altri siti, riportandoli in copia, e in questo modo c’è la possibilità di trovare anche post o articoli interessanti.
È da questo sito che inizio a saltare da un articolo all’altro nelle tantissime pagine web che parlano di Yoani Sánchez, e in una pagina trovi sempre qualcosa che rimanda a un altra.
Mentre i giorni passano, vado ogni tanto a curiosare nel web cercando informazioni che mi facciano conoscere meglio la blogger cubana.
Scopro che intorno alla sua persona c’è un dibattito “universale” che fino al giorno prima io non avrei mai immaginato ci fosse.
Si trova di tutto: dalla più spietata denigrazione, alla stucchevole idolatria, ma proprio per questo bisogna avere la capacità di saper distinguere e selezionare. Ed è quello che io cerco di fare.
Passa il tempo, e “sento” sempre di piú che questa storia la devo approfondire, …varie cose non mi tornano, e mi sembrano poco chiare.
Inizio a conoscere un po’ della sua storia iniziando dal 2002, quando, sposandosi con un tedesco, decise di lasciare il suo paese per trasferirsi in Svizzera, dove vi rimase per due anni; per poi di sua spontanea volontà, decidere di rientrare a vivere a Cuba.
Fino ad arrivare a questa estate, con la storia di una sua compromettente vera/falsa e-mail che girava nel web.
Nel mezzo di questi due fatti, accade che Yoani Sánchez nel 2007 apre il suo Blog “Generación Y”, e da lì si susseguono tantissime altre cose che hanno portato, in un brevissimo tempo, la blogger cubana alle cronache di tutto mondo.
Come ho già detto, tante accuse e tanti elogi. E allora, per mantenere “pulita” l’immagine che ho di lei, provo a cercare delle smentite che mettano a tacere quelle imbarazzanti affermazioni.
Navigando nel web, quello che riesco a trovare è proprio un suo articolo La natura di Generación Y, dove da risposte alle varie domande che spesso le vengono rivolte. Ma è stato scritto quasi quattro anni fa, quando ancora molte “diffamazioni” su di lei non erano state pubblicate.
Capisco perfettamente che una persona non può stare a rincorrere con delle smentite ogni accusa che le se rivolge –ma per alcune ci sarebbe veramente il bisogno di farlo-.
Come, ad esempio, sulle “ambiguità” delle sue recenti disponibilità economiche, “tecnico-informatiche” e anche di alcune frequentazioni con personaggi del Dipartimento di Stato USA e con il SINA (Sezione di Interessi degli Stati Uniti all’Avana).
Su tutto questo, almeno dalla mia “limitata” ricerca, non sono riuscito a trovare delle smentite univoche.
Così, più vado avanti, e più comincio anche io a farmi delle domande sulla “solitaria e coraggiosa” ragazza.
La mia ricerca mi porta sempre tra i tanti siti che promuovono la sua battaglia, ma continuo a non trovare quelle smentite che cerco –molti di questi sono statunitensi, dove c’è una potente comunità cubana anticastrista, soprattutto in Miami -Florida -. Questo servizio inizia con la registrazione audio di quando la Polizia di Stato cubana la preleva con la forza in strada, e la tiene in stato di fermo per alcune ore.
Qui un video dove Yoani Sánchez incontra i cubano-americani del congresso statunitense per parlare dei tanti problemi che affliggono Cuba.
Tra le centinaia di pubblicazioni c’è anche questa parte finale di una lunga intervista fatta alla Blogger, dove risponde sul perché il popolo di quell’Isola non partecipa attivamente ad una auspicabile “Primavera Cubana”; e spiega anche il suo punto di vista riguardo le conseguenze “positive” e “negative” dell’embargo USA nel suo Paese.
In ultimo questa intervista fatta nel 2010 dal “Magazine” internazionale Wired.
Mentre invece, dall’altra parte, i suoi detrattori pubblicano articoli e video che minano la sua credibilità. Come ad esempio la nomina a Vice Presidente regionale per Cuba da parte della SIP (Società Interamericana de Prensa), con uno stipendio pari a 6.000 euro mensili (il ruolo di vicepresidente da parte della Sánchez è certo, mentre per il suo stipendio, che sembra inverosimile per un cittadino dell’Isola, non ho ancora trovato smentite ).
In questo video tratto da un organo d’informazione cubana, quindi filo governativo, denunciano, dal loro punto di vista, l’influenza mediatica di questa società.
Soprattutto il ruolo che ha avuto in america-latina, sostenendo mediaticamente qualsiasi golpe contro i governi eletti democraticamente, con l’istaurazione delle spregievoli dittature fasciste/miltari, sempre appoggiate, manovrate e finanziate dagli Stati Uniti, che invece, in quei casi, chiudevano gli occhi davanti a tutti quegli orribili massacri, e a qualsiasi altro evidente crimine perpretato dai nuovi poteri golpisti/militari nei confronti delle più giovani generazioni di quei paesi.
In questi altri due video, –sempre fonti di informazione cubana– si denunciano le false dichiarazioni da parte di Yoani Sánchez sulle presunte risposte date dal Presidente Obama ad una sua intervista, e in un altro la “fittizia” partecipazione di migliaia di persone sul suo account Twitter.
(Purtroppo i video sono in castigliano, ma il senso del contenuto si comprende abbastanza bene).
Per ultimo vorrei segnalare questa “semplice” lettera, per il fatto che si distingue fra le tante posizioni “manichee” dei due schieramenti.
L’ha scritta Leila Nachawati, attivista e docente spagnolo-siriana.
“Lettera aperta a Yoani Sánchez:
“i nemici dei nostri nemici non sono necessariamente nostri amici“, il cui contenuto “fa riferimento soprattutto ai commenti e alla posizione di Sánchez rispetto all’attuale scenario socio-politico in Spagna”
Insomma, si potrebbero passare giorni interi a leggere gli articoli e i servizi che sostengono le denunce della blogger cubana, come ugualmente per gli articoli di coloro che non credono alla sua solitaria e disinteressata battaglia contro il potere castrista.
Da una parte c’è chi sottolinea tutte le “storture” e i fallimenti di quel sistema, sintetizzati tutti nei vari articoli di Yoani Sánchez, e invece dall’altra parte chi ne esalta le “conquiste”, come ad esempio Salim Lamrani -docente e scrittore francese- con le sue “50 verità che Yoani Sánchez nasconderà”
(la pubblicazione originale è sul sito “operamundi.uol.com.br” ma non è in italiano.)
In entrambe i “campi”, dal mio punto di vista, ci sono moltissime persone che arrivano a scrivere “verità” che spesso non corrispondono all’oggettiva situazione della realtà cubana.
Navigando in tutto questo “Universo Sánchez”, scopro che il traduttore ufficiale degli scritti della blogger, pubblicati sul quotidiano on-line “La Stampa”, è Gordiano Lupi.
Continuando la mia “ricerca”, mi trovo a leggere sul sito di “Agorà Vox” gli articoli da lui scritti.
Riguardano le sue ultime considerazioni su Yoani, e mi rendo conto che negli ultimi due si evidenziano delle forti “perplessità” nei confronti della Sánchez, cosa mai avvenuta in precedenza nei suoi articoli.
Allora mi informo, e leggo che è una persona con vari interessi culturali: dirige una collana di narrativa latinoamericana; ha scritto vari libri su Cuba e la sua cultura, e ne ha tradotti altrettanti; scrive anche di cinema, interessandosi dei più svariati generi; ha una forte passione per gli scritti dell’esule cubano Guillermo Cabrera Infante; e negli ultimi anni ha dedicato molto del suo tempo sostenendo la battaglia della Blogger cubana, arrivando a scrivere anche un libro su di lei “Yoani Sánchez: in attesa della primavera”.
Per questa sua sentita partecipazione a favore delle denunce della blogger cubana, ne ha pagato le conseguenze anche sua moglie, avendo deciso di non rientrare più a Cuba -dopo alcune comunicazioni ricevute da parte dell’ambasciata cubana- per il timore che non la lasciassero ripartire di nuovo.
Per solidalizzare con la sua scelta, anche Lupi, da quel momento, ha deciso di rimanergli accanto, rinunciando fino ad oggi di ritornare sull’ Isola.
Gordiano Lupi, ancor prima della blogger cubana, scriveva cose molto critiche contro il potere castrista, verso il quale, in precedenza, aveva riposto speranze ed illusioni.
Per sintetizzare la sua posizione sulla realtà del sistema cubano, posso citare un suo articolo scritto nel 2007, dove si contrappone alla figura di Gianni Minà, il quale tutti noi conosciamo come grande sostenitore della Rivoluzione Cubana. Il pezzo è “Vieni avanti Minà”.
E segnalo anche “Tre giorni con Yoani” per far conoscere invece quella sua grande
vicinanza che ha sempre avuto nei confronti della blogger cubana, che in questo articolo –pubblicato in due pagine– si “sente” tutta attraverso il suo empatico racconto.
Aumenta la mia confusione riguardo l’attività della Sánchez, e allora decido di scrive una lunga lettera proprio a Gordiano Lupi, nella quale espongo tutti i miei dubbi nati dalle varie letture sul web, che riguardano le denunce della blogger cubana contro il “Sistema cubano”; ma soprattutto vorrei chiarirmi le idee sulle sue “presunte” potenzialità, mediatiche, informatiche, ed economiche.
L’intento non è quello di avere da lui, smentite o conferme, ma almeno la speranza che mi risponda per segnalarmi dei siti dove potrei riuscire a trovarle.
Salve Sig. Gordiano Lupi.
Mi presento, dicendole che non sono un giornalista, ma una “semplice” persona che è venuta a Sua conoscenza solo in questi giorni, soprattutto per una mia curiosità riguardo le “storie” di Yoani Sánchez.
Il tutto è iniziato circa tre mesi fa, con un articolo pubblicato sul sito I giorni e le notti “Las jineteras: ciò che rimane de “el Socialismo cubano”, al quale sono seguiti alcuni commenti. ……………………………………………….
Mi rivolgo a Lei, perché …
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