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Pubblichiamo questa versione dei fatti pasquali di un lettore …
riservandoci qualche piccolo dubbio
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Come ogni anno da un sacco d’anni per noi cattolici si sta preparando un vero e proprio lungo weekend da paura.
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Si comincia il giovedì sera con una cena frugale a base di pane, vino annacquato (Cana Doc), pesci replicanti del lago di Tiberiade e tradimenti, nella quale come tutti gli anni Gesù, un ebreo, esseno e paranoico, famoso per essere frutto di una fecondazione eterologa, per essere cresciuto con una madre paracula e un padre adottivo cornuto e consenziente, nonché per i suoi deliri religiosi, ubriaco fradicio comincerà a guardare storto uno dei commensali: un certo Giuda Escariota che finirà per chiamare il 118 per un TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio).
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In nottata si continua la commemorazione nel giardino del Getzemani, dove l’esseno si è rifugiato con i suoi correligionari per sfuggire al TSO. Raggiunto da ex infermieri del manicomio Santa Maria della pietà – famosi per la loro rudezza e per i loro strumenti terapeutici – tra cui l’elettroshock con il gatto a nove code, il copricapo a pungiglioni e altri deliziosi oggettini sado-maso – viene portato alla clinica Re di Roma, per essere visitato dai più eminenti esperti del settore psichiatrico.
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Il mattino, se non ricordo male, ci sarà una prima visita nel padiglione di prima accoglienza psichiatrica dominato dal professor Erode un luminare della psichiatria comportamentista il quale noterà nel Nazareno un comportamento strano ma, prima di rilasciare una diagnosi compromettente, preferirà mandare i paziente dal collega del reparto psicologico diretto dal famoso psicanalista di fede giudaico-freudiana il professor Caifa. Il Caifa dopo aver auscultato, col metodo freudiano che auspica di assentarsi dall’ascolto – il paziente legato sul lettino, deciderà per una diagnosi di “delirio paranoico”: il paziente affermerà di essere figlio di una ben definita divinità ebraica. Se ci sarà l’esimio professor Recalcati gli diagnosticherà una mancanza da donare a qualcuno che non esiste e per questo viene amato perchè amare chi non c’è è più difficile che amare chi c’è … non avete capito un cazzo? neppure io , eppure lui fa le lezioni così e se lo prendono alla Sapienza vorrà dire che è un sapiente, nooooo??
Ma torniamo al povero cristo che non trovando collocazione in nessun luogo di cura perché, appunto, mancavano anche allora perché fatti chiudere qualche mese prima da un editto dell’imperatore Basilium Francorum, il paziente verrà portato in questura dove un questore Pilaponzi, famoso per le sue manie igieniche, intorpidito dai continui lavacri manuali scambierà il malcapitato per un pericoloso terrorista e lo condannerà a morte. Visto che nel pomeriggio ci saranno già in programma due esecuzioni per risparmiare denaro pubblico si deciderà per una triplice esecuzione. Qui le testimonianze si confonderanno ma si parlerà di una movimentata passeggiata sulla collina del Golgota da dove si può ancora godere il panorama della città.
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E pare che proprio per soddisfare il desiderio dei condannati i quali ambiranno di vedere quel magnifico panorama senza che la loro vista venga impedita dalla marmaglia accalcatasi per un déjeuner sur l’herbe patibolare, verrà inventata lì per lì quella famosa postazione sopraelevata chiamata in seguito croce. Ebbri da tanto splendore paesaggistico i tre, come ogni anno, si lasciaranno morire uno dopo l’altro. Lo racconterà in seguito anche un certo infermiere Centurio il quale annoterà, per la duemillesima volta, sul certificato di morte l’avvenuta morte del paziente Gesù Nazzareno tra le 17 e le 18 di venerdì 17 aprile 33 d. C.. Il corpo senza vita del paziente verrà come da copione consegnato ai parenti per la sepoltura che, nonostante la estenuante deposizione immortalata da moltissime istantanee dell’epoca, verrà eseguita in quattro e quattr’otto.
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Il giorno seguente, secondo le verosimili cronache dei catechisti, se non fosse per alcune defezioni dall’equipe scudocrociata che porterà a definire quel giorno come “il sabato del rinnegato” , scorrerà abbastanza calmo.
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La domenica alcuni fioristi ambulanti strafatti di colla di pesce replicante che, in cerca di facili guadagni, si recheranno nel luogo dell’inumazione per raccogliere i fiori e rivenderli, troveranno la tomba vuota. La tesi del vilipendio di cadavere da parte dei naziskin verrà presto accantonata per la sua evidente astoricità. Da quel momento, per dare una spiegazione di quel ratto misticheggiante, nasceranno le più assurde leggende immortalate dalla letteratura fantastica e da una ricca iconografia artistica che potrete ammirare nelle Chiese cattoliche e nei musei per i prossimi millenni.
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A pasquetta? tranquilli !!!
La mia versione dei fatti, a cavallo tra futuro e passato, vi sembra inverosimile? … e a me lo dite? Ma se sono duemila anni che si spara cazzate su questo lungo weekend da paura! … e adesso proprio a me dovete rompere i coglioni!!??
Little Ciro : Commemorazione di giovedì santo del 24 marzo 2016