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1 commento
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Lasciare che sia,
entrare in allerta.
Sotterranea inquietudine di pelle suggerita dal tuo volto.
Restare sulla sponda di un fiume e nei pressi del ponte
dove ammiccano soli dispersi
sulla cresta perlata delle onde,
forse campi a noi sconosciuti
in
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Volevo portarti delle parole erranti,
ma non senti anche tu come sono ferme, immobili,
come in attesa del vento?
Vorrei che impazzasse una tempesta
perché io ne avverto l’eco
e il suo tuono roboante di fiati addestrati
sarebbe una
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“Senti, ma tu che hai da fare adesso?” devi avermelo chiesto a un tratto, sennò non si spiegherebbe il seguito della nostra mattinata.
“Veramente niente…io vengo da fuori, ma tanto devo restare a Roma, perché ho un impegno alle … Leggi tutto
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Non ho paura
di non trovare il senso delle cose
non temo il silenzio
né l’attesa di partenze e di arrivi.Non dirò i segreti
svelati dal caso fortuito
per scherzo
a volte più cantore dei poeti. -
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Verranno stagioni
familiari rintocchi
venti che portano nomi stranieriCederanno serrature
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sotto il peso leggero
dell’ ennesimo distratto tentativo
Nessun ritorno
avrà il valore della prima lacrima
versata contro ogni intenzione
Vibrerai come corda di arpa
tirata via all’estremo -
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Neanche il buio totale
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neanche la distruzione di tutto
neanche la solitudine imposta,
gli andamenti indesiderati,
una stagione che sopraggiunge
al momento di un’altra.
Neanche l’equivoco,
le maree che si invertono,
la prossima delusione,
neanche il tradimento
il bacio -
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Amo te che cadi,
gli oggetti inanimati che ti contornano,
persino la carne rossa rimasta nel tuo frigo.
Le lungimiranti falene della notte,
amo il volo radente dei gabbiani che ti sanno e tirano dritto,
forse anche la pioggia
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Dimenticami,
tutto quello che di me ti resta davanti agli occhi
è l’inutile traccia.
Volta le spalle, guarda il fiore,
ballerai come se io fossi.
Apri gli occhi al nuovo
e che la palpebra alluda,
te inconsapevole,
al nostro
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Non ti amo così tanto
né di un amore più vero
di quando ti lascio abbandonato senza sofferenza
dopo il mio passaggio,
minuscola casa sulla collina dopo il decollo.
Non ti vedo mai più misurato
di quando perdo le
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Manchi come le foglie non possono dire
staccandosi l’ultimo giorno di novembre
a una folata più fredda e sibilante,
nemmeno il silenzio
del sogno dimenticato al mattino
incombe allo stesso modo,
manchi come fosse l’esercito delle ferite
riunito a
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Molti cavalli già più piccoli,
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tranne il nostro e forse i prossimi.
Il tempo, ora basso, ora alto, si deposita su un piano.
Invecchiano le cose abbandonate, l’umano sempre verde.
E tu, non più qui,
che l’acciaio,
il diamante, -
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Ama la realtà,
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questa misera accantonata
fuori della porta del castello prefabbricato:
non vale di meno di tutte quelle favole ragionate a tavolino e travestite da incanto
che ci hanno sporcato la vita e diviso le mani.
Ama la -
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Primavera,
la tristezza densa pervade il mio mattino,
mentre anche in città arriva l’odore del molo del porto
e la lama di luce delle sette e mezzo
è come quella che si appoggia al mare la domenica mattina.
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Tu, seduto accanto a me
varchi il tempo delle parole immobili, in fila,
col passo di un giaguaro che attende–
Il mondo circostante resiste, quasi non fosse,
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al passaggio dell’onda gigante,
che si è fatta grossa nel tuo -
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Un giorno, vedrai,
sarà proprio l’impossibile la tua colonna portante.
Un giorno, certamente,
vedrai,
vivrai di cose che ora ti sono sconosciute.
Passerà finalmente la poesia davanti a te
quando avrai per le mani una penna e un foglio … Leggi tutto
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Accampati dietro le dune, stavano.
Simpatica schiera, onesta ed uguale,
simmetrica come fossero merli di castello
O scheletri di ombrello,
O denti di coltello.
Le lame delle lance erano come grafite nera
se scaraventate contro la luce dell’orizzonte.
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Ad un amico
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Con un cenno da lontano
Tuo, segreto,
è rinato il mio volto:
lontani indigeni a scrutarsi.
Di qua dalle scogliere impervie
un’aquila accorta si libra nel mezzo,
fa ritorno alle nostre parole.
La voce si … Leggi tutto
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Banalmente, non c’è sole oltre i tuoi occhi di rame, di foreste, di stagni.
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Ti amo senza alcun senso,
senza avverbi, senza clemenza
ti amo senza punteggiatura, senza fame, senza disordine
ti amo a causa di questi tuoi occhi -
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Ciò che sento per te mi è incomprensibile,
come sconosciuta è la tua vita,
il tuo universo finale che qui si infrange,
le tue fiaccole remote,
i tuoi odori segreti, segretissimi, inviolati.–
Ciò che per te sento morirebbe
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Navigo verso i tramonti a braccia aperte
Sorretta da farfalle immaginarie,
al remoto nord.–
Per ripetere la caduta nelle tue fiandre
Nei boschi verdissimi, iniettati di acqua,
fantasticando una partenza.–
Sorreggo il caldo premuto nelle mani
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Con -
Immaginai tutt’altro.
Anzi, questa è una menzogna,
giacché immaginai cose che non potevano né sapevano essere tutt’altro.
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Immaginai cose, ma non straniere,
né che venissero alla costa da un mare sperduto,
perché ciò presupporrebbe che a fronte o
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Quando tu, entrando in questa stanza dall’ombra
subito ne lasci un’altra, che tu sappia questo,
io sono un divenire.
Così, ogni volta che senza pudore ti accosti,
veleggiando sempre,
in modo diverso e per vie sconosciute
immediatamente
io sono … Leggi tutto
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Sparire in un momento
e restare in silenzio.
Solo tirare a dadi i pensieri
per restituire il lago profondo
che impera dietro lo sterno.
Da quando, sicuro, hai richiamato le redini della mia corsa al tuo petto,
non ho … Leggi tutto
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Impaziente
Vorrei che lentamente morisse il tempo e svelata fosse la verità,
che la tua bellezza passa intatta nel raggio di mille anni segugi
impaziente,
mostrando le cose che sapevo pur avendo ignorato.
E più i tuoi occhi mi … Leggi tutto
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Una nuova ondata di fauna marina
avrebbe invaso le coste dell’Europa Settentrionale,
così si diceva negli ambienti bene informati.
O forse è soltanto il soffio del vento
che mi ha portato una voce reale
mentre impallidivo
e poi subito … Leggi tutto
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Nel tuo giorno,
si placa il vento,
la matassa si dipana
non per un filo trovato
ma per il nodo sparito.–
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Nel tuo giorno il mondo apparente dilegua,
i pensieri mutano, si flettono come luci di aurora boreale, -
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Io vivo appesa
agli occhi dell’uomo instabile
come se percorressi un’onda,
immaginando meraviglie.–
Non sono mai sazia di meraviglie,
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che se l’alba arriva puntuale,
il suo voltarsi improvviso a me
è un giorno che non obbedisce alle ore.