• Odissea patagonica – Recensione

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    di Riccardo Reisso

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    Sono molti gli autori che si sono addentrati più o meno inconsapevolmente nei territori del mito.  Alcuni, come Pavese ne I dialoghi con Leucò, lo hanno fatto coscientemente, con maestria; altri, pensiamo all’Alejo Carpentier de Los pasos perdidos, lo hanno fatto più o meno inconsciamente.

    Questo perché la mitologia è talmente  presente nella letteratura occidentale che è quasi impossibile sfuggirgli. Tutti i romanzi on the road – e il romanzo di Paolo Benetti Parole nel vento appartiene anche a questa tipologia letteraria –  portano le stigmate dell’Odissea, come d’altronde tutte le narrazioni in cui vi sono due parti in lotta omicida, hanno nell’Iliade il loro topos letterario.

    Scrivete su una pagina di un’eroina che si ribella allo status quo e apparirà l’ombra di Antigone; leggete di una contrastata storia d’amore e sveglierete dal loro sonno millenario Eros e Psiké, e così via.

     

    Meglio allora fare come ha fatto Paolo Benetti, che coraggiosamente ha ripercorso passo passo le strade che furono dell’Odisseo omerico.

    Tranquilos, non vi imbatterete in nulla di simile all’Ulysses di James Joyce. Il romanzo, per ora che rimane allo stato brado e ha viaggiato solo nei piccoli ma tranquilli pascoli de I giorni e le notti, assomiglia più ad una sceneggiatura di un film d’azione ancora in prima bozza o, per la sua capacità quasi eccessiva di evocare immagini, ad un story-board di un film poliziesco già in produzione.

     

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    Non sappiamo cosa ne sarà di questa opera, che certamente è piena di quei refusi commessi da chi ha la mente invasa di figure in movimento e solo due mani e una tastiera per ingabbiarle nella sostanza materiale, ma possiede qualcosa che incolla il lettore con il cuore in gola alle parole/immagini che si susseguono. (naturalmente prima dell’edizione definitiva, il testo è stato passato al setaccio di una professionista dell’editing – N.d.R. del 23 aprile 2013)

     

    Una delle parole più usate dall’autore di questo romanzo, è adrenalina. E questa lettura fa salire l’adrenalina a livelli altissimi. Certamente come dicevamo è una materia grezza da sottoporre a labor limae ma possiede, secondo me grandi possibilità di sviluppo.

     

    Certo come ogni creatura appena nata ora è sottoposta alle temperie ambientali. E in questo caso per temperie ambientale si intende soprattutto le mani e le menti umane che finiranno di plasmarla. Anche l’autore stesso, nell’ambivalenza post partum, potrebbe alterare questo neonato che per ora se ne sta ancora in una specie di marsupio che lo protegge dai venti freddi venti … patagonici. Vedremo che strade culturali prenderà questo racconto epico.

     

    Potrebbe, dato che l’autore scrive per immagini e non per concetti, diventare un best-seller tipo americano, o un film di cassetta magari una serie televisiva, o cose del genere che soddisferebbero la vanità e le casse dell’autore … per un breve tempo.

    Oppure si potrebbe fare un profondo lavoro sul linguaggio. Un lavoro linguistico su questo italiano usato da Benetti contaminato da parole e modi di dire indigeni. In Italia, come negli altri paesi europei che hanno avuto una forte emigrazione asiatica, africana, ma anche dai paesi appartenenti all’ex blocco sovietico, si sta sviluppando una letteratura dove la contaminazione del linguaggio è un valore aggiunto. Gli autori di questi romanzi – cito ad esempio l’extracomunitaria svizzera Susanne Portmann – sono portatori di modi altri di pensare. Quando questi pensieri verbali divengono materia letteraria, assurdamente, rivitalizzano la lingua italiana a loro estranea per ambiente di nascita, per cultura, per religione ecc. ecc..

     

     

    Noi suggeriamo questo a Paolo Benetti: fare, al di là di ciò che sarà il destino di questo romanzo, una ricerca linguistica irrazionale nel senso di ripercorrere il romanzo come quando uscito di casa per andare comprare il latte, incontra l’amico italiano con la moglie argentina, e si mettono a parlare scegliendo senza pensarci troppo i fonemi che più si attagliano alle immagini mentali che vengono alla mente … lo so, è un’idea un po’ confusa ma non trovo altre parole per definire questo linguaggio patagonico che dovrebbe impadronirsi del romanzo facendo volare le parole nel vento.

     

    Volevamo finire così ma si deve dire ancora una cosa di questo romanzo: ovviamente le figure che popolano le pagine del romanzo non hanno nulla a che fare con l’Odissea, ma il tono epico, anche nelle sue ripetizioni aediche, ad esempio i roghi in cui bruciano gli eroi, o anche l’immagine della nave/suv nera che fende le pianure patagoniche come fossero onde del àiperion talassa, l’infinito mare omerico, appartengono per diritto al linguaggio epico greco.

     

    Anche la natura potente apparentemente domata dall’onnipresente alambrado, come nell’Odissea è madre e matrigna e fa ritornare gli uomini della civiltà della polis allo stato ferino.

    Il novello Odisseo e i sui compagni di sventura finché sono immersi nella natura fanno ecatombi degne dell’esercito argivo … ma la furia omicida si placa, non appena superate le possenti mura di Itaca, braccia di donna trasformano la devastante ubrysin sofrosyne , il farmaco che cura rabbia e tracotanza.

     

    SCHEDA

     

    Il romanzo di Paolo Benetti Parole nel vento, pubblicato in questi spazi un anno fa, è stato pubblicato in varie versioni:

     

    Ecco i link a cui potete rivolgervi

    Per la versione ePub:

    http://www.lulu.com/shop/paolo-benetti/parole-nel-vento/ebook/product-20897446.html

    Per la versione kindle:

    http://www.amazon.it/gp/product/B00BHQP254/ref=as_li_qf_sp_asin_il_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=B00BHQP254&linkCode=as2&tag=kolorato-21

    Versione cartacea

    http://www.lulu.com/shop/paolo-benetti/parole-nel-vento/paperback/product-20891506.html

    versione ebook

    https://play.google.com/store/books/details?id=H7EMBgAAQBAJ&rdid=book-H7EMBgAAQBAJ&rdot=1&source=gbs_atb&pcampaignid=books_booksearch_atb

    Autore: Paolo Benetti

    Editore: Tiziana Stoto

    Prezzo di listino: € 16,00

    Prezzo: € 12,00

    Risparmio: € 4,00 ( 25% )

     

    Spedizione in 3-5 giorni feriali

     

    ISBN: 9781291346817

    © Copyright: Paolo Benetti (Licenza di copyright standard)

    Edizione: Prima Edizione

    Pubblicato: 14 marzo 2013

    Lingua: Italiano

    Pagine: 400

    • Grazie, farò tesoro di quello che mi hai detto. Il romanzo “Le Parole nel Vento”, in questo momento è soggetto ad un lavoro di editing, quindi la limatura è già cominciata, poi si vedrà….
      Scrivo per immagini? Bene, dovrò prenderne coscienza perché non me ne sono reso conto o forse questo romanzo è costruito così e non nello stesso modo dell’ “l’Incrocio dei Cardinali”, ( pubblicato da Caribou) in ogni caso mi serve quello che hai scritto…mi aiuta a capire.
      Il mio obbiettivo era “cantare “ la Patagonia mi sono divertito a farlo e spero ti sia piaciuto leggerlo, al di là del materiale non ancora “pulito”…
      Ancora Grazie
      Paolo Benetti

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