• …. i sensi di colpa dell’occidente cristiano

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    di Gian Carlo Zanon

    La censura contro gli eretici del pensiero sembra tornata di moda. Domenica 18 novembre lo scienziato Piergiorgio Odifreddi, tristemente famoso per la sua intelligenza e il suo pensiero non inquinato dalla religione, si è visto censurare la rubrica Il non senso della vita che viene pubblicata su Repubblica.it . L’Odifreddi-pensiero, che si stava occupando della guerra tra Israele e Palestina è scomparso nel giro di 24 ore.

    Cosa diceva Odifreddi nel suo post?  (che potete leggere integralmente in fondo alla pagina)

    In soldoni diceva che gli uomini di stato israeliani si stavano comportando peggio dei loro colleghi nazisti durante l’occupazione in Italia: «In questi giorni – scriveva Odifreddi – si sta compiendo in Israele l’ennesima replica della logica nazista delle Fosse Ardeatine.»

    E come dargli torto, visto che per il feldmaresciallo Albert Kesselring, che trasmise l’ordine dell’eccidio a Herbert Kappler, la logica fu 10 italiani trucidati per ogni soldato tedesco ucciso, mentre nel caso degli eccidi israeliani la logica in queste ultimi giorni è di 149 palestinesi, per 3 israeliani. Se poi ci mettiamo che quest’ultima “battaglia” è iniziata da parte di Israele e che la maggior parte delle vittime sono donne e bambini il tutto assume aspetti  ancor più tragici.

    2012

    1941

    L’escalation della tragedia

    Giovedì, 8 novembre 2012 . Notizie da Gaza: l’esercito israeliano ha bombardato con colpi di artiglieria molti punti della Striscia di Gaza.

    Sabato, 10 novembre. Notizie da Gaza: sette persone sono state uccise dall’esercito di Occupazione Israeliano; tra questi 3 bambini, e due ragazzi Mohammed Ussama Hassan Harara, 16 anni, e Ahmed Mustafa Khaled Harara, 17 anni, colpiti mentre giocavano a pallone.

    Domenica 11 novembre. Notizie da Gaza: i combattenti palestinesi hanno risposto al fuoco israeliano sparando 36 razzi verso il sud dello Stato ebraico dove le autorità locali hanno proclamato lo stato d’emergenza e invitato la popolazione civile a tenere aperti i rifugi. Secondo fonti di stampa, due civili israeliani sarebbero rimasti leggermente feriti nelle ultime ore.

    Il Dipartimento di Stato di Washington ribadisce la posizione americana: “gli Stati Uniti sostengono il diritto di Israele e difendersi e condannano in modo forte il lancio di razzi da Gaza e non fanno menzione degli accadimenti precedenti.

    Mercoledì, 14 novembre. Notizie da Gaza: operazione Pillar of Defence. “Quello che ho appena visto con i miei occhi, proprio pochi minuti fa è semplicemente indescrivibile. Due martiri, un fiume di sangue, persone ammassarsi e correre da tutte le parti, ambulanze, giornalisti, tutto era rosso”. Mohammed Malaka era presente quando il missile israeliano ha colpito l’auto del capo delle forze armate di Hamas, Ahmed al-Jabari, ritenuto responsabile dell’attacco missilistico del 11 novembre contro Israele.

    2012 –  una donna palestinese picchiata da un bambino e una donna israeliani in pubblico

    1939 –  coppia di sposi lei tedesca lui ebreo messi alla berlina dai nazisti

    È da questo momento che calcolo la rappresaglia israeliana che, come scriveva Odifreddi, è peggiore di quella nazista delle fosse Ardeatine.

    Ma a me ora poco interessa mettermi a fare matematica sulla pelle dei civili palestinesi e israeliani trucidati. Non mi preme neppure di raccontare i fatti evidenti che vedono un forte stato israeliano, protetto da tutto l’occidente cristiano, che ogni giorno con violenza fisica e psicologica strappa lentamente ma inesorabilmente  al popolo palestinese  ciò che Hitler chiamava “spazi vitali per il popolo tedesco”. Vale a dire le risorse naturali che appartengono di diritto ai palestinesi: terra, acqua, spiagge, mare, ulivi, case …

    Mentre ciò accade, e questo è un altro nesso con il popolo del  il Terzo Reich, la maggior parte dei cittadini israeliani e europei e americani, girano la faccia dall’altra parte, agendo quella pulsione inconscia che lo psichiatra Massimo Fagioli  definì molti anni fa “di annullamento”.

    C’è da chiedersi perché questo accade. Certamente il problema è complesso ma una delle ragioni di quello che sta accadendo oggi in “quella zona del vicino oriente” è senza dubbio da ricercarsi nei sensi di colpa che l’occidente ha nei confronti del popolo che possiamo grossolanamente definire “di Israele”. Sensi di colpa che risalgono, ma non solo, agli anni ‘33 – ‘45 del secolo scorso, periodo in cui gli ebrei vennero, prima descritti dai media di allora come “animali immondi” e poi, lentamente ma inesorabilmente, uccisi come “animali immondi”.

    Un’altra motivazione che sta a monte dello stato delle cose che stiamo trattando, questa molto più difficile da verificare, fu la non ribellione di questo popolo sparso per tutta l’Europa. E si sa che la vittima che non si ribella poi si identifica con il proprio carnefice. Questa identificazione, degli ultimi uomini di potere e di moltissimi coloni  israeliani con i loro colleghi hitleriani, è certa. Lo  sanno bene i bambini palestinesi che ogni giorno mentre si recano a scuola vengono insultati e presi a sassate dai coloni che ogni santo giorno rubano un centimetro quadrato di terra ai legittimi proprietari. I palestinesi vengono “visti” dalla maggior parte della popolazione israeliana esattamente con la stessa percezione deliranti con cui venivano percepiti gli ebrei dai tedeschi, ma anche dagli italiani, durante gli anni bui del nazifascismo.

    Il delirio di chi ha annullato la realtà umana di milioni di esseri umani, si è trasformato in sensi di colpa, per cui non si può dire e neppure pensare nulla contro i nuovi nazisti che in questo caso sono sia coloro che provocano la morte di centinaia di civili inermi sia coloro che non vogliono vedere il programma lucido e criminale del governo israeliano che vuole a tutti i costi, e costi quello che costi, non solo mantenere il potere su quei territori invasi nella guerra del 1968 tra Egitto e Israele, ma continuare a strappare al popolo palestinese, sasso dopo sasso, zolla dopo zolla, tutta la zona intorno allo stato di Israele prima di quella data.  I palestinesi devono divenire al più una manodopera a basso costo da schiavizzare nel momento del bisogno più o meno come molte persone vorrebbero che accadesse in Italia con gli extracomunitari.

    Naturalmente l’unico a non avere sensi di colpa è quel caro ex ragazzo delle giovani truppe hitleriane, che in questi giorni ce l’ha con buoi e asinelli, il quale come primo suo atto di potere ha ripristinato la messa tridentina con tanto di preghiera del venerdì sento contro i perfidi giudei.

    1942 Varsavia un bambino ebreo lasciato morire come un cane per strada.

    I passanti “ariani”  lo evitano quasi divertiti

    Gaza 2012

    Ecco il post di Piergiorgio Odifreddi cancellato dal blog di Repubblica.

    Dieci volte peggio dei nazisti


    Uno dei crimini più efferati dell’occupazione nazista in Italia fu la strage delle Fosse Ardeatine. Il 24 marzo 1944 i tedeschi “giustiziarono”, secondo il loro rudimentale concetto di giustizia, 335 italiani in rappresaglia per l’attentato di via Rasella compiuto dalla resistenza partigiana il 23 marzo, nel quale avevano perso la vita 32 militari delle truppe di occupazione. A istituire la versione moderna della “legge del taglione”, che sostituiva la proporzione uno a uno del motto “occhio per occhio, dente per dente” con una proporzione di dieci a uno, fu Hitler in persona.

    Il feldmaresciallo Albert Kesselring trasmise l’ordine a Herbert Kappler, l’ufficiale delle SS che si era già messo in luce l’anno prima, nell’ottobre del 1943, con il rastrellamento del ghetto di Roma. E quest’ultimo lo eseguì con un eccesso di zelo, aggiungendo di sua sponte 15 vittime al numero di 320 stabilito dal Fuehrer. Dopo la guerra Kesselring fu condannato a morte per l’eccidio, ma la pena fu commutata in ergastolo e scontata fino al 1952, quando il detenuto fu scarcerato per “motivi di salute” (tra virgolette, perché sopravvisse altri otto anni). Anche Kappler e il suo aiutante Erich Priebke furono condannati all’ergastolo. Il primo riuscì a evadere nel 1977, e morì pochi mesi dopo in Germania. Il secondo, catturato ed estradato solo nel 1995 in Argentina, è tuttora detenuto in semilibertà a Roma, nonostante sia ormai quasi centenario.

    In questi giorni si sta compiendo in Israele l’ennesima replica della logica nazista delle Fosse Ardeatine. Con la scusa di contrastare gli “atti terroristici” della resistenza palestinese contro gli occupanti israeliani, il governo Netanyahu sta bombardando la striscia di Gaza e si appresta a invaderla con decine di migliaia di truppe. Il che d’altronde aveva già minacciato e deciso di fare a freddo, per punire l’Autorità Nazionale Palestinese di un crimine terribile: aver chiesto alle Nazioni Unite di esservi ammessa come membro osservatore! Cosa succederà durante l’invasione, è facilmente prevedibile. Durante l’operazione Piombo Fuso di fine 2008 e inizio 2009, infatti, compiuta con le stesse scuse e gli stessi fini, sono stati uccisi almeno 1400 palestinesi, secondo il rapporto delle Nazioni Unite, a fronte dei 15 morti israeliani provocati in otto anni (!) dai razzi di Hamas. Un rapporto di circa 241 cento a uno, dunque: dieci volte superiore a quello della strage delle Fosse Ardeatine. Naturalmente, l’eccidio di quattro anni fa non è che uno dei tanti perpetrati dal governo e dall’esercito di occupazione israeliani nei territori palestinesi.

    Ma a far condannare all’ergastolo Kesserling, Kappler e Priebke ne è bastato uno solo, e molto meno efferato: a quando dunque un tribunale internazionale per processare e condannare anche Netanyahu e i suoi generali?

    Roma – 22 novembre 2012.

    • Come sempre si ricostruisce la cronaca, così come la storia, partendo dal presupposto che fa più comodo per sostenere il proprio punto di vista, facendo un pessimo servizio sia all’una che all’altra. Così, in questo articolo, la ricostruzione dell’ultima grave crisi di Gaza viene datata dal giorno 8 quando “l’esercito israeliano ha bombardato con colpi di artiglieria molti punti della Striscia di Gaza”. A nulla vale la banale osservazione che due giorni prima una jeep militare israeliana di pattuglia lungo il confine sia stata fatta saltare in aria (http://www.bbc.co.uk/news/world-middle-east-20258541 e http://www.idf.il/1283-17489-en/Dover.aspx).
      Alla reazione di Israele è poi seguita la controreazione di Hamas con centinaia di razzi nel giro di un fine settimana (oltre mille dall’inizio dell’anno) sparati sulla popolazione civile. E’ la stessa logica che scatenò la guerra del Libano 2006: Hezbollah attacca una pattuglia di confine e scatena la guerra. Poi la colpa è di Israele. Conclusione ridicola.

      Quanto a Odifreddi: non c’è bisogno di essere un matematico per capire che la sua è una solenne idiozia. Se si prende come parametro le Fosse Ardeatine si avrà il risultato che dice lui (10 a 1, quindi Piombo Fuso sarebbe dieci volte peggio perché il rapporto sarebbe di 100 a 1), ma basta cambiare parametro e avremo risultati ben diversi. Prendiamo per esempio il ghetto di Varsavia. Gli ebrei che furono deportati nel ghetto furono circa 380.000. La maggior parte fu poi trasferita nei campi di sterminio. I rimanenti 40.000 circa decisero di resistere. Di questi 13.000 furono uccisi durante la rivolta, gli altri finirono nei campi. I nazisti da parte loro accusarono 16 (sedici) morti. Il rapporto mi pare che viaggi verso i 1000 a uno (ma solo se consideriamo unicamente i morti in battaglia durante la rivolta del ghetto). Perché fosse confermato che gli israeliani si comportano dieci volte peggio dei nazisti, i morti palestinesi di Piombo Fuso avrebbero dovuto essere in rapporto di 10×1000 a uno, cioè 10.000×1400. Fate voi il calcolo.
      Come la mettiamo ora con il ridicolo paragone “matematico” del grande matematico?

      Questa di voler per forza paragonare gli israeliani ai nazisti facendo il facile giochetto psicospeculare per cui le vittime poi devono diventare per forza dei carnefici (interpretazione che Massimo Fagioli non ha mai fatto sua per quel che ne so) suona sempre più come una solenne stupidaggine profondamente offensiva sia per le vittime della Shoah che per i sopravvissuti che in maggior parte non hanno mai torto un capello a nessuno. Ed è offensiva ovviamente per tutto il mondo ebraico, vale a dire per quei milioni di persone che, pur sentendosi legate ad Israele, non si identificano in tutto e per tutto con le scelte dei governi israeliani.

      Domanda: perché non si paragonano mai ai nazisti i vari governi (turco, russo, cinese, siriano, libanese, iraniano, tunisino, egiziano, somalo, sudanese, etiope, cambogiano, algerino, marocchino eccetera eccetera eccetera) che nel corso dei decenni hanno causato molti, ma molti molti più morti fra le file delle rispettive minoranze o opposizioni (senza dimenticare le mutilazioni genitali femminili) di quanto abbia mai fatto Israele con i palestinesi ? Perché la ‘dedica’ del paragone con la croce uncinata deve essere per forza e sempre legarsi alla stella di David ? Poi se qualcuno solleva il dubbio che sotto sotto ci sia dell’antisemitismo vi arrabbiate tanto….

      • Caro “Nik”, vedo che anche tu, come Odifreddi, tratti questa questione profondamente umana come fosse un mero calcolo matematico. Io guardo il contenuto del problema non l’epifenomeno. Un’altra cosa che fai, è spostare l’attenzione su altre cose. Scusa ma perché dovrei parlare del governi (turco, russo, cinese, siriano, libanese, iraniano, tunisino, egiziano, somalo, sudanese, etiope, cambogiano, algerino, marocchino eccetera eccetera eccetera) quando sto parlando di Israele. Questo è un’articolo che parla di un fatto contigente , forse non te ne sei accorto ma quello che hai letto non è ” L’enciclopedia del genocidio”.

        In questo giornale abbiamo trattato molti argomenti in cui erano presenti le problematiche di alcuni di quei paesi che tu hai citato. Non spostare l’attenzione su altro parla di quei governi israeliani che si sono succeduti dall’inizio della prima intifada (1984) ad oggi. Noi ogni anno rammentiamo la shoah, e, attraverso gli occhi di Anna Frank, di Hannah Arendt e di molti altri testimoni di quella tragedia ci interroghiamo sui motivi che hanno portato milioni di esseri umani ad accecarsi di fronte all’inumano. E se tu non capisci che in Palestina sta succedendo la stessa cosa vuol dire che ti sei accecato come allora si accecarono milioni di tedeschi ,di italiani ecc..

        A proposito la frase “E si sa che la vittima che non si ribella poi si identifica con il proprio carnefice” non è stata da me attribuita a Massimo Fagioli. È meglio che rileggi bene il mio articolo.

        Poi se vuoi continuare ad agire questo annullamento ideologico sui contenuti di questa tragica vicenda fai pure … ognuno ha una propria immagine interna di cui è responsabile … anche Dorian Gray aveva la propria.

        Saluti

        Salvo Carfì

    • Il fatto contingente è l’ultima crisi di Gaza e ne ho criticato la ricostruzione che addossa tutta la responsabilità ad Israele quando è chiaro – e detto da molte parti, da Sergio Romano a Ugo Tramballi che non sono mai stati teneri con Israele – che la responsabilità dell’inizio delle ostilità è ampiamente di Hamas come di Hamas è la responsabilità degli oltre mille razzi piovuti sulle teste della popolazione civile israeliana (anche se il valico di Rafah è ormai chiaramente gestito dall’Egitto dei Fratelli Musulmani).

      Poi ho contestato – mi sembra con qualche argomentazione – le “matematiche” certezze di Odifreddi per il semplice motivo che nel tuo articolo lo citi e ne fai tue le affermazioni. “È da questo momento che calcolo la rappresaglia israeliana che, come scriveva Odifreddi, è peggiore di quella nazista delle fosse Ardeatine”, questo lo hai scritto tu, non io.

      So bene che questo non è “un’enciclopedia del genocidio”, ma sai quanto me che l’equiparazione nazisti-israeliani – che sostieni ampiamente nell’articolo così come fa Odifreddi – non trova mai uguale equiparazione in altri dei numerosi casi storici che ho citato. Solo agli israeliani si riserva questo grazioso trattamento; fai finta di non capire che ci può essere una “particolare” (molto particolare) problematica di astio verso tutto ciò che è israeliano o davvero non te ne sei mai accorto ?

      E davvero pensi che la storia della Palestina dal 1984 (ma chissà perché da questa data e non ad esempio dagli anni ’30 in poi) sia equiparabile alla Shoah ? Ma davvero ritieni che le modalità di sterminio razzista del regime di Hitler sia in qualche modo, anche solo vagamente, simile alla tragedia palestinese ?

      A me sembra demenziale, ma se davvero credi a tutto questo, fermiamoci qui. Non ho alcun argomento da contrapporre a un pensiero del genere né alcun interesse a farlo. Ma lascia stare la mia immagine interna, per favore; non hai i numeri per farmi l’analisi.

      • Caro “Nik” vedo che continui a non capire. Probabilmente parliamo due lingue diverse. La mia equiparazione tra la shoah e il genocidio dei palestinesi da parte degli israeliani nasce dal fatto che in entrambi i casi milioni di persone hanno, come stai facendo tu, girato la faccia dall’altra parte e si sono messi dalla parte del più forte, lasciando che gli aguzzini nazisti continuassero imperterriti a massacrare i civili. Tu hai citato la rivolta del ghetto di Varsavia ma non ti viene in mente di equiparala alla rivolta dei palestinesi ai quali giorno dopo giorno viene rubato un pezzo di territorio, gli viene distrutta la casa, gli vengono tagliati ulivi centenari unico loro mezzo di sostentamento?

        Vedi quando parlo di immagine interna parlo di quella parte di noi attraverso la quale percepiamo la realtà. Se per te gli israeliani fanno bene a fare quello che fanno c’è qualcosa che non va mio caro “Nik”, io se fossi in te ci penserei seriamente. Ma capiamoci, io non penso che tutti i palestinesi siano delle brave persone mentre gli israeliani siano tutti nazisti. Io so per essere stato in quei luoghi, che oggi lo stato d’Israele, (e per stato di Israele intendo chi governa e chi appoggia le decisioni di quei governanti) nella sostanza, si sta comportando esattamente come i nazisti che erano arrivati, attraverso un pensiero delirante, a credere che gli ebrei non appartenessero al genere umano.

        Se tu conoscessi la storia dovresti sapere che il concetto di popolo eletto non nasce negli anni venti del secolo scorso ma nasce in seno al popolo ebraico circa tremila anni fa quando le dodici tribù di Israele si unirono sotto l’egida religiosa di un solo dio, il “dio degli eserciti”, che avrebbe permesso loro di uccidere, stuprare , ridurre in schiavitù, ogni essere umano che non appartenesse a queste etnie.
        Ma questa è storia passata. La storia di oggi dice che migliaia di civili sono ammazzati come cani dalle bombe israeliane; la storia dice che ai civili palestinesi viene rubata la terra dai coloni aizzati dai governi che predicano un aumento demografico sconsiderato ; la storia dice che gente come te difende chi uccide donne bambini facendo calcoli matematici che francamente … mi fanno inorridire.

        Salvo Carfì

    • Caro Salvo,

      il tuo racconto sul concetto di ‘popolo eletto’ è semplicemente l’indice di una totale ignoranza delle cose di cui parli altrimenti sapresti che l’idea di ‘popolo eletto’ si è formata non meno di un paio di secoli DOPO che delle 12 tribù ne erano rimaste solo un paio e certo non per stuprare o uccidere più di quanto non facessero tutti gli altri popoli dell’epoca…. studia qualcosa invece di blaterare di aria fritta (più esattamente ‘fritta’ da venti secoli di mistificazione cristiana): popolo eletto nella tradizione ebraica significa “popolo che ha una maggiore responsabilità rispetto agli altri”, non che ha diritti superiori agli altri.

      E la storia dice di gente come “me” che farebbe calcoli matematici…dopo che tu, non io, sei rimasto ammaliato dai calcoli matematici di Odifreddi che hai voluto citare per intero (casomai qualcuno si volesse dimenticare di questo modo calcolatorio di raccontare una storia complessa). Questo si chiama rigirare la frittata. Per fortuna le cose che hai scritto sono chiare ed è facile capire chi è che fa calcoli.

      Per finire, non ho mai detto che “gli israeliani fanno bene a fare quello che fanno”, caro il mio mistificatore, ma mi ribello all’equiparazione stiracchiata che fai tra Shoah e storia palestinse. Girala come ti pare, ne abbiamo già parlato: è semplicemente improponibile, aberrante e offensiva oltreché storicamente insostenibile. Per essere stato in quei luoghi – e per aver approfondito per anni lo studio del nazismo – so per certo che le tue affermazioni sono semplicemente ridicole.
      Addio, Nicola

      • Caro Nicola
        Vedo che insisti a non andare al nocciolo del problema … ma secondo te un popolo che si autodefinisce “popolo che ha una maggiore responsabilità rispetto agli altri”, qualche paranoia di supremazia sugli altri popoli ce l’ha o no?

        Ma lo sai che ancor oggi tendenzialmente gli ebrei si sposano tra loro molto più di quanto non lo facciano le persone delle altre religioni? E questo non sarà un indicatore di un pensiero razziale? Secondo me si. Io quando guardo una donna non penso sarà mussulmana sarà cattolica sarà ortodossa … loro lo fanno, lo so perché ho anche alcuni amici ebrei … che sono molto ma molto più critici di te nei confronti di ciò che stanno facendo gli ebrei in Palestina.

        Poi te lo dico ancora una volta visto che non hai ancora capito: l’equiparazione tra il pensiero nazista di allora dei tedeschi (e alleati) e gli israeliani ora, sta nel fatto che entrambi vedono nell’altro da sé un popolo da sfruttare come bestie da soma e se da fastidio anche da uccidere come stanno facendo gli israeliani da trent’anni a questa parte. Tu non volendo vedere questo sei loro complice.

        Io non offendo nessuno, sono quelli come te che si sentono offesi, israeliani e non, quelli che con le parole coprono la verità che sta al di sotto di tutto ciò che ora sta accadendo nei territori occupati nella guerra del Golan: la credenza/paracula di essere un popolo eletto dal loro cazzo di dio che si sono inventati per dominare gli altri popoli è la stessa dei cristiani che si sono inventati il loro dio per dominare per duemila anni l’occidente … e non me ne frega un cazzo se si sono autoeletti unti dal signore due secoli prima o due secoli dopo, questi che uccidono e coloro che li giustificano con mille mezzucci verbali non hanno nulla a che vedere con ciò che viene chiamata “onestà intellettuale”, sono assassini come lo erano i nazisti.

        Un bambino morto caro Nicola è un bambino morto di qualsiasi nazionalità sia, e chi lo uccide è un assassino sia che sia ebreo o palestinese. C’è una differenza sostanziale però: Israele in questi ultimi trent’anni ha avuto solo un obbiettivo in mente che è quello di occupare passo passo i territori che non appartengono loro. A meno che non sia giusto per un romano di Roma rivendicare la Gallia cisalpina per diritto storico.

        Salvo Carfì

    • Caro “salvo” vedo che ti surriscaldi… ma lo sai che i musulmani si sposano molto più fra di loro che non….. chiunque altro al mondo ? e allora questo è il maggior pensiero razziale al mondo ?! e non sarà per questo che hanno cominciato ad ammazzare ebrei negli anni trenta quando quelli cercavano di salvare la pelle scappando dall’europa ? e che non hanno mai voluto smettere come recita, parola per parola, lo statuto di hamas ? e mi tiri fuori quella cazzata, che non hai la minima capacità di capire, del ‘popolo eletto’…ma non hai altri argomenti ? e che cazzo sarebbe la guerra del “golan” ? ma sai di cosa stai parlando o vai per sentito dire ? e questa famosa ‘guerra del golan’, e pure quella dopo, chi l’avrebbe scatenata ? ma fammi il piacere.

    • vedo che la pubblicazione del mio ultimo commento è stata rimandata sine die…

      • Rispondo, rivolgendomi questa volta ai lettori, alle ultime due bordate di Nik/Nicola, che a quanto appare dal suo ultimo commento ha molta fretta di riapparire sui nostri schermi.

        Visto che il mio contendente sta trasformando una legittima dialettica in una squallida discussione tra due tifoserie, si è deciso di scrivere un articolo ( http://www.igiornielenotti.it/?p=12227) che avrà come tema questa discussione. Non nella sua forma ma nei suoi contenuti. Io ho cercato in qualche modo di interloquire con Nik/Nicola, ma, forse anche per delle mie défaillance umorali, il risultato non è molto soddisfacente.

        D’altronde, lasciatemelo dire, non posso continuare a discutere con un individuo che fa finta di non capire cosa sia la “Guerra del Golan” solo perché sarebbe stato più corretto dire “la guerra dei sei giorni”. È come se a vostra moglie dite che la sua amica che tradisce il marito è una zoccola e lei vi rispondesse “non è esatto caro, Marisa è una fedigrafa” . Io la manderei a fanculo, e voi? Provate ad andare su Google e scrivete “Guerra del Golan”; immediatamente si apriranno decine di finestre, tra cui Wikipedia, dove troverete notizie su questa guerra nella quale è compresa anche la battaglia che si sviluppò sulle alture di Golan. In questo io ci vedo della mala fede. Siamo allo stesso livello di un tifoso che nega l’evidenza di un rigore legittimo e visibilissimo decretato contro la propria squadra del cuore.

        D’altronde anche Hitler pur di tenere il punto ha fatto distruggere l’intera Germania. C’è gente fatta così ce ne dobbiamo fare una ragione.

        Riprenderemo la discussione ad altri livelli sull’articolo che seguirà. Se Nik/Nicola, vorrà seguirci in questa nuova avventura con un nuovo modo di rapportarsi, sarà il benvenuto naturalmente.

        Salvo Carfì

    • Caro Salvo,

      il motivo per cui ribatto ad ogni tuo commento sta nel fatto che dici di parlare di sofferenza umana (il che sarebbe giustissimo) ma in realtà è più che evidente che l’asse portante del tuo articolo non è questo bensì il puntiglioso tentativo di dimostrare l’assoluta uguaglianza tra la persecuzione nazista degli ebrei europei (1933-45) e l’oppressione israeliana dei palestinesi (dal 1984). Cioè tra nazisti e israeliani, scordandoti bellamente la differenza tra persecuzione razziale e conflitto territoriale. Sarà ideologia, sarà prassi politica, sarà quello che vuoi, ma l’intenzione dell’articolo è chiara.

      Per farlo ricorri al pensiero razionalmente ossessivo e matematico di Odifreddi, con cui inizi l’articolo, lamentandone la “censura” da parte di Repubblica, e con la cui integrale riproduzione termini. Il ‘numero’ dei morti, il rapporto tra l’una e l’altra parte, è usato cinicamente per dimostrare l’uguaglianza tra nazisti e israeliani. Salvo che poi ribalti la frittata e accusi me, maldestramente, di fare un uso ‘razionale’ della contabilità dei morti.
      Solo che l’hai iniziato tu, io l’ho contestato caso mai, e nel ribaltamento dell’accusa c’è evidentemente tutta la tua malafede.

      Quello che chiarisce tutto della tua mentalità è questa frase “Un’altra motivazione che sta a monte dello stato delle cose che stiamo trattando, questa molto più difficile da verificare, fu la non ribellione di questo popolo sparso per tutta l’Europa. E si sa che la vittima che non si ribella poi si identifica con il proprio carnefice”. Una frase di una violenza spropositata verso le vittime della violenza nazista, verso i sopravvissuti che non hanno mai usato violenza a nessuno, che oltretutto passa sopra come un carroarmato (nazista) sul semplice fatto che alla strapotenza tedesca non hanno resistito gli eserciti di mezza europa, figuriamoci una popolazione civile in gran parte composta da donne, bambini e anziani. E che dire degli zingari ? Si sono ribellati ? Non risulta; quindi “si sa” che sono identificati con i carnefici, come dici tu ? Affermazioni ridicole.

      No, le tue idee sono così inaccettabili che non ti seguirò affatto nel nuovo articolo che preannunci. Ne ho abbastanza di quello che ho letto finora.

    • Nunzio Scotto Di Covella
      <> …questo pensavo stamattina andando in biblioteca a riconsegnare un libro che conteneva le opere di Albert Camus: Lo straniero, La peste, La caduta, Il malinteso, Il mito di Sisifo ed altre… storie.

    • Leggere è separarsi dal silenzio, scrivere invece è separarsi dall’oggetto amato! ….questo era ciò che pensavo andando a riconsegnare le opere di Albert Camus …stamattina!

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