• … si fa sera … poesie … Wisława Szymborska – “Nato.”

      0 commenti

     

    Nato

    Dunque è sua madre.
    Questa piccola donna.
    Artefice dagli occhi grigi.
    La barca su cui, anni fa,
    lui approdò alla riva.
    è da lei che si è tirato fuori
    nel mondo,
    nella non-eternità.
    Genitrice dell’ uomo
    con cui salto attraverso il fuoco.
    É dunque lei, l’ unica
    che non lo scelse
    pronto, compiuto.
    Da sola lo tirò 
    dentro la pelle a me nota,
    lo attaccò alle ossa
    a me nascoste.
    Da sola gli cercò
    gli occhi grigi 
    con cui mi ha guardato.
    Dunque è lei, la sua Alfa.
    Perché mai me l’ha mostrata?

    Nato.
    Così è nato anche lui.
    Nato come tutti.
    Come me, che morirò.
    Figlio d’ una donna reale.
    Uno giunto dalle profondità del corpo.
    In viaggio verso l’ Omega.
    Esposto
    alla propria assenza
    da ogni dove,
    in ogni istante.
    E la sua testa
    è una testa contro un muro
    cedevole per ora.
    E le sue mosse
    sono tentativi di eludere
    il verdetto universale.
    Ho capito
    che è già a metà cammino.
    Ma questo a me non l’ ha detto,
    no.
    “Questa è mia madre”
    mi ha detto soltanto.

    Wislawa Szymborska, Nato (La gioia di scrivere, Ed Adelphi)

    Scrivi un commento