• … si fa sera … poesia … Hölderlin

      3 commenti

     

    Brani da La morte di Empedocle

     

    Nel mio silenzio sei giunto con passo

    lieve, giorno splendido, e mi hai trovato,

    amico, nel buio della grotta, ma non venivi

    inatteso …

     

    (…)

     

    Io so chi sono; io lo voglio! Voglio farmi

    largo …

    Per il mio orgoglio! Non bacerò la polvere

    di questa strada ove camminai perduto

    in un bel sogno.

     

    (…)

     

    Solitamente i mortali

    rifuggono da quanto è nuovo e a loro estraneo,

    ma spirano a rimanere immobili nella loro sede

    solo le piante e gli animali felici.

    Costretti nel loro breve cerchio

    Sono unicamente tesi a sopravvivere,

    e altro non sanno.

     

    (…)

     

    Non vi è nota la voce degli dei?

    Prima ancora d’apprendere ascoltando,

    le lingua dei miei antenati, al primo sguardo,

    al primo respiro, già la intesi, e sempre

    la considerai superiore alla parola umana.

     

    (…)

     

    Nacque in me un canto e luminoso mi divenne

    il  cuore offuscato,

    quando i presenti, stranieri dei

    della Natura, chiamai per nome,

    e lo spirito mio si fondeva nella parola,

    nella felice immagine  l’enigma

    trovava soluzione.

     

     (…)

     

    E apertamente dedicai il cuore alla

     terra grave sofferente, e spesso, nella notte sacra,

     promisi di amarla fedelmente fino alla morte,

    senza paura, col suo grave carico di fatalità,

    e di non spregiare alcuno dei suoi enigmi.

     Così mi avvinsi ad essa in un vincolo mortale.

    Scrivi un commento