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Castiglione delle Stiviere 17 dicembre 2017, ore 20.30
I nuovi sviluppi del caso Valerio, il trentaduenne fuggito a Barcellona, mettendo in allarme famiglia e forze dell’ordine, e ora tornato al focolare domestico ci dicono, per bocca della moglie la quale alla domanda del giornalista che gli chiede se «Ha subito minacce?» Lei risponde: «No. Ma pressioni sì. Tante. E da persone cattive. Mio marito è stressato (…) è stanco. Sotto choc. Pesantemente sotto choc. Ha voluto staccare ma lo ha fatto in modo troppo forte. Troppe pressioni su di lui. Il telefono era diventato un’ossessione e il motivo di nostre frequenti discussioni. Ma ci sono tante cose da vedere. Lui è vittima di se stesso ma anche di qualcun altro. ».
Questo è quanto riportato dalla Gazzetta di Mantova.gelocal.it in un articolo dal titolo L’imprenditore scomparso ora è a casa. La moglie: ha subìto pressioni da persone cattive, firmato da Giancarlo Oliani. Aspettiamo quindi che le persone cattive che hanno causato la sua fuga vengano indicate.
Castiglione delle Stiviere 17 dicembre 2017, ore 16.30
La Gazzetta di Mantova .it scrive che Ernesto Valerio è ora «Mantova dai carabinieri . (…) Il 34 enne, era assente da lunedì 11 dicembre da casa. Per lui le forze di polizia si erano impegnate in ricerche in tutta Europa. L’uomo, che ha una moglie e una bimba di 4 anni, si trova in questo momento al comando provinciale dell’Arma di via Chiassi a Mantova . (…) Non è escluso che ci possano essere conseguenze sul piano penale.» credo anche per procurato allarme.
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Castiglione delle Stiviere – 17 dicembre 2017 – ore 9.12
La Gazzetta di Mantova.it poche ore fa pubblicava un articolo con questo titolo «L’imprenditore scomparso Valerio telefona da Barcellona: “Ho fatto una grossa sciocchezza”». L’articolo – sempre rigorosamente anonimo come tutti gli altri – di seguito diceva:
- a) che è arrivata venerdì a un parente di Lanciano in cui il fuggitivo affermava ha telefonato a un parente dicendogli «Sono a Barcellona, ho fatto un’enorme sciocchezza, presto torno a casa»;
- b) che «Ieri la moglie Giulia Cavicchini sarebbe stata convocata dai carabinieri di via Chiassi e messa al corrente della situazione»;
- c) e che le spiegazioni della sua fuga «potrebbe essere costretto a darle anche a forze dell’ordine e Procura: non è escluso che sia chiamato a rispondere del reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare, visto che si è allontanato senza avvertire la moglie, con cui condivide una figlia di 4 anni.»
Devo dire che questa volta – se le cose si metteranno così come dice il giornale citato – non sono stata molto lungimirante. Da quell’inguaribile romantica che sono, mi ero messa a leggere quelle canzoni così piene di contenuti affettivi postate dal Valerio sulla sua bacheca FB, immaginando chissà quale rovello interiore stesse patendo il fuggitivo- E invece – se tutto fosse confermato – mi ritrovo con un uomo, che, forse gravato da cose “sconosciute”, non ha trovato meglio da fare che trasformarsi in un “figliol prodigo”, che, ovviamente non per colpa sua ma degli altri cattivi compagni, e/o per inseguire, forse, chimere impossibili, ha creato dal nulla uno stato delle cose talmente inspiegabilmente insostenibile che …
Certo che, – sempre se le cose si rivelassero tali – o ci troveremmo davanti a un uomo impaurito e psichicamente fragile, o a un pensatore machiavellico che ha montatao su uno stato di tensione affettiva tale da far impallidire ogni sua possibile mancanza. Forse si era lì lì per accedere alla soffitta di Dorian Gray in cui, dipinta su un quadro, si celava la vera realtà umana del giovane dandy , quando le preoccupazioni per la sua sparizione hanno evitato la scoperta fatale.
Io che mi immaginavo scenari eroici prefigurandomi drammi borghesi degni del dramma Casa di bambola di Ibsen, delusa da tanta banalità, mestamente ritiro le mie ali spiegate verso l’infinito mare della natura umana, e rimango alla finestra ad attendere almeno un Bruneri-Canelli confuso, inebetito e conteso da… conteso come il William Wilson di Poe, tra due identità contrastanti.
…. ma ancora non ci posso credere
Giulia D.B.