• Diritto misogino: essere donna oggi nei paesi islamici.

      0 commenti

    Donna Araba

    La giornata internazionale della donna dal punto di vista arabo

     –

    La società araba sembra ferma nella sua posizione nei confronti della donna, ma la società civile femminista continua a fare passi avanti

      –

    (12/03/2016)

     –

    di Husein al-Odat. As-Safir

     –

    Traduzione e sintesi di Antonia Maria Cascone.

     –

    Sebbene la donna abbia ottenuto molti dei suoi diritti politici, economici, sociali e umani nelle società più avanzate, queste stesse società hanno stabilito di dedicare un giorno particolare proprio a lei, un giorno che funga da continuo promemoria per le donne che non hanno ancora ottenuto il riconoscimento dei propri diritti, e da incentivo perché li raggiungano nella loro completezza, fino all’assoluta uguaglianza con l’uomo in tutti i molteplici aspetti della vita.

     –

    La visione degli arabi non risulta essersi mossa dall’era pre-islamica ai giorni nostri. La questione della donna è stata, certo, portata alla luce in relazione allo sviluppo della società, ma gli arabi rimangono irremovibili sulla loro millenaria e radicata posizione, anzi, lo sviluppo ha solo aggiunto ulteriori elementi di confusione e difficoltà. La prova di tale immobilità è la questione del lavoro femminile, dell’emancipazione, della violenza, dell’eredità, della condivisione del lavoro domestico, dello sviluppo della società, e così via. In tutti questi aspetti, la donna si colloca in fondo alla scala sociale. Alla luce di ciò, la posizione della donna nei paesi arabi è tra le più grandi situazioni di debolezza e scarsa considerazione dei diritti naturali e umani.

     –

    Nonostante il movimento della Nahda, della “rinascita” araba, abbia riconosciuto i diritti delle donne in molti ambiti, essa è rimasta ben lontana dall’attuazione dei propri obiettivi. Alcune correnti religiose continuano ostinatamente a rifiutare l’idea che una donna possa lavorare, uscire di casa, partecipare all’educazione dei bambini, e ritengono, d’altra parte, che il compito di un uomo si fermi a un mero nutrire e vestire la donna, come adeguato prezzo di scambio per il suo impegno in casa.

     –

    Eppure la situazione relativa ai diritti delle donne si è evoluta, e si sta evolvendo, nella maggior parte delle società del globo, con un impegno condiviso dai più. Il movimento della Nahda e i movimenti femministi di varia natura hanno contribuito allo sviluppo della società e a dimostrare l’inconsistenza e la totale distanza dalla realtà delle correnti ostili ai diritti della donna. Quando, infatti, alcune correnti sociali reazionarie o correnti di giuristi hanno provato a negare i diritti alle donne, il progresso si è mostrato claudicante, dunque un gran numero di movimenti statali e sociali ha continuato a sottolineare con chiarezza l’importanza di questi diritti e l’assoluta necessità di credere in essi e nella loro applicazione nella vita reale.

     –

    Gli arabi hanno oppresso la donna, spesso accompagnando a quest’oppressione ipocrisia e raggiri, e non hanno mai provato, nel corso della loro storia, ad adottare una posizione ferma nell’impegno per la questione femminile e per l’avvicinamento alla parità dei sessi. Nella vita quotidiana, nonostante il considerevole sviluppo che ha investito i valori, le tradizioni e lo stile di vita arabo, il riconoscimento dei diritti della donna è una questione rimasta nell’ombra, legata alle cortesie e all’apparenza, ossia è rimasta così com’era. Nella maggior parte dei casi l’uomo continua a detenere l’assoluto diritto al divorzio, quantunque le donne abbiano rinunciato a molto per ottenerlo, e la maggior parte dei paesi arabi ha approvato una legge per lo statuto personale che autorizza la dominazione sulla donna e ignora i suoi diritti, avvicinandola quasi ad una schiava, il tutto sotto il baluardo del diritto, la religione e i comandamenti dell’Islam, in realtà profondamente diversi.

     –

    Sembra, tuttavia, che le donne arabe siano determinate nella loro lotta per l’uguaglianza, tanto che si sono diffuse ovunque numerose organizzazioni della società civile femminista, che lavorano a ciò che, per tanto tempo, i partiti e le correnti politiche hanno ignorato. È per merito loro e dei loro progetti che il processo di riconoscimento dei diritti, che avanza lentamente sin dall’epoca della Nahda, sta riscontrando una notevole accelerazione.

      –

    Husein al-Odat è uno scrittore e giornalista siriano.

     –

    A cura di Roberta Papaleo il 14 marzo 2016

     –

     leggi qui l’articolo originale

    Scrivi un commento