di GianCarlo Zanon
Appunti dopo la battaglia …
–
Roma – Libreria Arion Monti all’angolo tra via Dei Serpenti e via Cavour
Ieri sera alla riunione mensile della celeberrima Brigata di lettura Resistenziale Upsilamba – così ama definirci lo scrittore Ermanno Rea – durante un’animata discussione sui personaggi del romanzo Il velo dipinto di W.F. Mauham, mi è venuto da dire “questi personaggi non hanno coerenza”.
–
Poi calmati i clangori della battaglia, ho ripensato a questa mia uscita, forse troppo tranchant, che non ha raccolto molto “successo di pubblico”. Stamattina al risveglio mi sono detto: cosa c’è che non va nei personaggi principali del romanzo? Cosa non va in Kitty e suo padre? Cosa non va in Walter? Poi ho pensato a Meursault, il protagonista de Lo straniero di A. Camus, e mi sono detto “Forse avevo ragione. Questi pallidi personaggi soffrono di “mal d’autore” e non potranno mai diventare universali perché sono incoerenti. Sono incoerenti perché non vivono in modo estremo la loro “coerenza del personaggio” ma la mimano uscendo sempre dal nucleo caratteriale che li definisce: Walter non può essere allo stesso tempo un eroe dedito alla salvezza dell’umanità e un perverso omicida/suicida e così via. Molti dei miei compagni di avventure letterarie la pensavano diversamente da me … ma a me non torna.
—
Anche il ruolo del dongiovanni, ricoperto nel romanzo di Mauham da un squallido Charlie, è solo una vaga ombra di ciò che fu il prototipo: Don Juan Tenorio (El burlador de Sevilla y convidado de piedra) di Tirso De Molina.
–
–
Esistono in letteratura personaggi che hanno avuto e continuano avere una fortuna letteraria capace di scavalcare i secoli. Personaggi in seguito ben usati o abusati da altri autori che hanno attinto alle loro caratteristiche per farne altre grandi opere o per depravarne l’essenza.
—
Questi protagonisti della letteratura mondiale esprimono una o più dinamiche reali di rapporto interumano. Dinamiche estreme che mostrano, nel bene e nel male, la natura umana e il suo divenire o il suo impoverirsi.
–
In positivo possiamo pensare al divenire del personaggio di Kurtz nelle grande opera cinematografica di Francis Ford Coppola, Apocalypse Now ispirato al romanzo di Joseph Conrad Cuore di tenebra. Ma anche alla perfetta trasposizione del personaggio del principe Myškin creato da Fëdor Dostoevskij, per il suo romanzo L’idiota, in cui riecheggia il “cavaliere dalla triste figura” di Cervantes: il Don Quijote del primo libro.
–
In negativo possiamo pensare a migliaia di opere letterarie, teatrali e filmiche in cui, per esempio, personaggi universali come Oblomov vengono arbitrariamente demistificati e diventano gli squallidi personaggi del film I vitelloni di Fellini. Un altro caso negativo: il secondo libro del Don Quijote è la snaturalizzazione de “el ingenioso hidalgo de La Mancha” e fu composto da Cervantes con l’unico scopo di assassinare il protagonista per proteggerlo da altri plagi al tempo di gran moda.
–
Don Juan Tenorio, Anna Karenina, Myškin, Oblomov, Carmen, Kurtz, Meursault, M.me Bovary, Connie e il guardiacaccia Mellors, Lady Macbeth e molti altri personaggi universali, sono tali perché, sempre nel bene e nel male, portano all’estremo una coerenza interna che marca la loro essenza letteraria, rompendo canoni di comportamento sociali consolidati. Il loro – a volte – divenire altro nello svolgimento del romanzo non ci deve far pensare ad una incoerenza, ma ad una mutazione dovuta soprattutto alle possibilità intrinseche del personaggio ben descritte dall’autore.
Certo, letteratura non è solo questo … però !!!!
–
13 giugno 2015
–