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C’è sempre tempo
per morire un’altra volta
passando
dalla San Francisco
dove tutti amano tutti
presi a salmodiare
con Allen Ginsberg
O infinocchiati
in una Parigi
in cui Cèline
non trova più l’ispirazione.
Giovani fradici
che urlano
e vengono espulsi dall’albergo
insieme a Zelda (Fitzgerald)
la prima notte di nozze,
o che vengono trattati
da merce di scambio comunista
come Bukowskji
nella Mosca
in cui niente è bianco o nero soltanto.
–
Innamorati
che progettano l’impossibile
nel miglior stile Proustiano,
mutilati e castrati
che assaporano la morte
suonando la campana insieme a Hemingway
fumando marjuana
mentre scrivono romanzi a quattro mani,
Kerouac e Burroughs;
o cercando peyote nel deserto
organizzando concerti rock.
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Condannati per oscenità
da giudici ignoranti e invidiosi
come Ferlinghetti nel ’57
o accompagnatrici
di una stancante affannosa e suicida
ricerca di giustizia,
come Fallaci con Panagulis.
Uomini che muoiono al gelo
saltando da un treno all’altro,
Neal Cassady,
o che vengono sommersi dall’autocommiserazione,
il sottoscritto.
(…)
–
Nicolosi Carlo
Stralcio di poesia scritta a mezzanotte di mezz’anno fà.
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nunzio scotto di covella
21 Giugno 2016 @ 20:08
These blessed candles of the night.
Queste benedette candele della notte.
da il mercante di Venezia
(riferendosi alle stelle)
William Shakespeare