• Sinistra, l’araba fenice

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    22 ottobre 2014

    Qualche giorno fa un lettore, ci ha inviato, bontà sua, un elogio funebre per la scomparsa di Giovanni Reale. Come molto avranno capito il testo è vistosamente copiato dall’orazione funebre che il Bardo mette sulle labbra di Antonio nel suo dramma Giulio Cesare.

    LEFT LA FESTA

    Visto che la sinistra, politicamente, è scomparsa, e rimangono solo le idee che fondano “l’essere di sinistra” e alcune persone che a quelle idee hanno dato e continuano a dare vita e divenire culturale, ho pensato che anch’io potevo, tra il serio e il faceto, parafrasare il retore Antonio e scrivere un’orazione funebre alla sinistra.
    L’elogio funebre non è per la sinistra in sé, o per le idee della sinistra, che vive e vivono di vita propria – «per virtù spontanea della sua stessa nascita» direbbe Cotrone – grazie alle dinamiche con cui gli esseri umani venuti alla luce sono, sin dai primi istanti della loro esistenza, uguali e liberi tra loro, ma per evidenziare la volontà criminale di darle il colpo di grazia, dopo averla ferita, se non a morte, almeno gravemente.

    Venerdì a Roma ci sarà una grande manifestazione indetta dai sindacati che dopo anni di coma farmacologico – alias collaborazionismo con l’occupante nazi-capitalista– di fronte all’ultimo oltraggio si sono risvegliati sull’orlo di un abisso forse, forse, incolmabile.
    Inoltre sabato e domenica (vedi locandina) la rivista left, ultima entità culturale ad afferrare il rovente testimone della sinistra, accoglierà nella vecchia cartiera di via Appia Antica, il popolo di sinistra in cerca di una casa comune. Forse lì la sinistra risorgerà dalle ceneri sotto le quali i tizzoni ardenti della speranza non si sono mai spenti.

     

    Renzi sale sul pulpito mediatico per difendere il suo “assassinio”

    Taddei, Boschi, e tutto i suoi seguaci : Il nobile Renzi è salito. Silenzio!

    Renzi: Siate pazienti sino alla fine. Italiani, camerati, e amici. Statemi a sentire che c’ho poco tempo da perdere: devo far la comunione; e fate silenzio per poter udire. E non gufate e credetemi per il mio onore; ed abbiate rispetto per il mio lavoro fatto e che farò: tra 240 mesi mi potrete anche giudicare. Se vi è qualche comunista in questa sala, che ancora crede nelle idee della sinistra, a lui io dico che il mio amore per il comunismo, e quindi per la sinistra, non era minore al suo. Se poi quel compagno domandi perché Renzi asfaltò la sinistra, questa è la mia risposta: non che io amavo la sinistra meno, ma che amavo di più il nostro paese. Capito la battuta? Preferireste che la sinistra fosse ancora viva, e morire tutti uguali e liberi di fame, o che la sinistra sia morta per vivere tutti da uomini liberi di farsi gli affari propri? Io piango per la sinistra; io la onoro; ma secondo voi, tiene ancora, dunque, ha ancora senso? Secondo me no, e quindi l’ho rottamata. Invece di strampalare di idee sull’eguaglianza non sarebbe meglio recuperare, dopo anni di diffidenza, anche tra i progressisti, idee come “merito” o “ambizione”? Non è più bello l’antico motto homo homini lupus?
    E quindi sarebbe ora di distinguere gli innovatori dai conservatori, i progressisti dai tradizionalisti: i progressisti e gli innovatori sono coloro che rottamano vecchie idee nate, come ci ha suggerito la banca J.P.Morgan, mia alleata, in seguito alla caduta del fascismo. Idee pericolose, conservatrici, tradizionaliste e quindi naturalmente obsolete.

     

    il divo

    L’Europa, ben consigliata dalla Trilaterale mi chiede di riformare la Costituzione perché segnata da quell’esperienza; J.P. Morgan mi chiede un governo forte che elimini inutili tutele costituzionali dei diritti dei lavoratori; lavoratori che hanno ancora la licenza di protestare se vengono proposte modifiche allo status quo che li protegge. E allora per il bene della nazione ho pensato uccidere la sinistra che conteneva ancora idee conservatrici che volevano conservare i diritti di uguaglianza. Eliminando i diritti obsoleti dei lavoratori, come dice da sempre il mio amico Marchionne che ha delocalizzato al Fiat in America, le industrie straniere delocalizzeranno le loro fabbriche in Italia. La logica è logica.

    Ho pensato di uccidere la sinistra … e l’ho uccisa. E non mi spiace per niente. Ma che ci facevo con la giustizia sociale e i diritti dei lavoratori? C’è qualche d’uno qui che vuole essere uguale a uno sfigato? Se c’è, che parli; perché lui io l’ho offeso. C’è qualche gufo qui che non vorrebbe essere più ricco e famoso del suo vicino? Se c’è, che parli; perché lui ho offeso. C’è qualche d’uno qui che non voglia essere tra i primi e rimanere tra gli ultimi? Se vi è, che parli; perché lui ho offeso. Aspetto una risposta.

    Taddei, Boschi, e tutto i suoi seguaci : Nessuno, Renzi, nessuno.

    Renzi. Allora nessuno io ho offeso. Non ho fatto alla sinistra niente di più di quello che voi stessi le avreste fatto. Ma io l’ho fatto per primo!

     

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    Entra una donna, indossa il cappello frigio come Marianne, l’icona femminile della rivoluzione francese , e si dirige verso il podio da quale è sceso Renzi:

    Taddei, Boschi, e tutti i suoi adoratori: ma chi quella donna, come osa salire sul podio

    Renzi.(dal basso) Buoni amici, amici cari e devoti, siamo in democrazia, lasciate parlare quella donna … donna … donna chiiii?

    Taddei, Boschi, Serracchiani e tutto il suo codazzo di clientes : Risolini

    Donna : Compagni io non vengo a seppellire la sinistra, ma a lodarla. Il male che le idee fanno sopravvive nel tempo; il bene è spesso annullato e fatto sparire; ma la sinistra non è morta.


    Il Presidente del consiglio v’ha detto che la sinistra era obsoleta, tradizionalista, conservatrice: se così era, fu un ben grave difetto. Qui, col permesso di Renzi e degli altri componenti del suo Governo – ché Renzi è uomo d’onore; così gli altri, tutti uomini e donne d’onore – io vengo a parlare della sinistra. Egli, non fu mai mio amico, le foto da delfino di De Mita e da “consanguineo” di Andreotti sono eloquenti; quindi non fu mai un compagno, un amico e giusto verso la sinistra.
    Renzi dice che la sinistra era da rottamare, da asfaltare; e Renzi è uomo d’onore. Molti promesse ha fatto agli italiani, se i suoi annunci fossero veri e servissero a fermare la crisi economica, forse, forse, il prezzo pagato con la messa al bando della sinistra sarebbe equo, ma non è così: egli fa parte di quella bassa manovalanza dell’alta finanza , di cui parla Beppe Lopez su Il FattoQ, che sta facendo il lavoro sporco.

     

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    Certo ha detto che avrebbe modificato la scuola e stava sempre nelle scuole, quando la nave Concordia arrivò a Genova lui c’era … ma andatevi a vedere Report del 12 ottobre. Lo dicono tutti che Renzi è un uomo d’onore, lo dico anch’io, la sua vicinanza ad altri uomini d’onore conferma la sua onorabilità. Renzi è ambizioso e crede, lo scrisse nella prefazione al libro Destra e sinistra di Bobbio, che “l’ambizione” sia un valore che va recuperato.
    Ma il vero motivo che spinge Renzi e gli altri uomini d’onore a voler distruggere la sinistra è un altro: la sinistra è l’esatto contrario di ciò che egli è, di ciò che egli pensa, di ciò che egli vuole. Persino Il sole24ore scrive che dietro Renzi c’è Opus dei, le lobby americane, le banche private internazionali, vale a dire tutto ciò che è da sempre nemico giurato della giustizia sociale e dell’eguaglianza tra cittadini, in una parola della sinistra.

    Eppure Renzi dice, tra le righe, che la sinistra è da rottamare; e Renzi, come ho già detto, uomo d’onore è. Tutti voi vedeste come liquidò Letta dopo aver spergiurato che non sarebbe divenuto Presidente del Consiglio senza il voto degli italiani: fu questo un movimento di sinistra? Eppure Renzi dice, sempre nella prefazione al libro di Bobbio che il Pd, di cui lui è Segretario porta avanti “la missione storica della sinistra”. Ma forse per lui “la missione storica della sinistra” è il suicidio. Non si capisce come potrebbe amare la sinistra visto che pochi paragrafi più sopra si chiedeva «Tiene ancora, dunque, lo schema basato sull’eguaglianza come stella polare a sinistra?» e, invero, Renzi è uomo d’onore … un uomo d’onore che non sa o non vuole sapere che la parola sinistra e la parola uguaglianza sono inscindibili. Dove non c’è uguaglianza non ci può essere sinistra.

    O senno di Renzi, tu dunque sei fuggito tra gli animali bruti e tra gli uomini che hanno perduto la ragione. Scusate il tono ridondante, ma mi pare che ci siano delle incongruenze evidenti tra ciò che Renzi annuncia e ciò che fa. Si dice di sinistra e poi si schiera contro coloro che lui chiama cattolicamente gli “ultimi” eliminando l’articoli 18 dello Statuto dei lavoratori, l’unica norma rimasta che dà loro la possibilità di un rapporto tra uguali, su un piano civile e legale, tra datore di lavoro e dipendente.


    Eppure fino all’altro ieri la parola “sinistra” avrebbe potuto difendere le classi meno privilegiate dal mondo intero: ora giace là, e non v’è alcuno che gli renda onore. Se io fossi disposta ad eccitarvi il cuore e la mente alla ribellione ed al furore, farei torto Renzi e agli altri uomini d’onore. E non vorrei far loro torto. Ma non posso far torto alle idee della sinistra … e qui ho la Carta costituzionale, l’ho trovata sul internet, è il testamento della Resistenza al nazifascismo. È ciò che è nato dopo l’orrore del nazifascismo: idee di sinistra in divenire divenute leggi costituzionali. Carta costituzionale che, perdonatemi, io non ho il cuore per leggere, ma che è, tranne in alcuni suoi aspetti come l’articolo che ci rimanda tra le braccia dei Patti teo-fascisti lateranensi, fondamentalmente di sinistra.
    Leggetela questa nostra Costituzione e a Renzi che mi crede morta dico: ci vediamo a Filippi.

    Gian Carlo Zanon
    22 ottobre 2014

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