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di Giulia De Baudi
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Roma 11 giugno 2014 – Questo articolo, che oggi vi riproponiamo, è stato riveduto e in parte modificato alla luce delle nuove denunce, delle straordinarie rivelazioni e dei rari documenti, contenuti nel nuovo libro di Federico Tulli Chiesa e pedofilia, il caso italiano, pubblicato da L’Asino d’Oro nel maggio del 2014. Il libro non fa che confermare ulteriormente ciò che avevo scritto più di tre anni fa sulle falsità del papa che nel frattempo, proprio per gli scandali sulla pedofilia ecclesiastica, e divenuto “papa emerito” lasciando a Bergoglio il compito di continuare la pantomima vaticana.
Le ultime Linee guida sulla pedofilia ecclesiastica varate nel 2014, e quindi sotto il regno di Francesco I, tra le varie prese di posizione, confermano la non obbligatorietà da parte dei gerarchi cattolici di denunciare i criminali che violentano e torturano i bambini. E che la tragedia continui …
Per una più corretta opera redazionale, i punti in cui sono di nuovo intervenuta sono stati colorati in colore blu.
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A quanto pare per sapere la verità su cosa succede nel nostro paese ormai ci si deve affidare a pochissime pubblicazioni, a internet e/o alla stampa estera.
In un articolo apparso due giorni fa sul quotidiano spagnolo El Mundo, viene pubblicata la foto della lettera con la quale il Nunzio vaticano in Irlanda, l’arcivescovo Luciano Storero, nel 1997, ordinava ai vescovi irlandesi di non denunciare i casi di abusi sui minori commessi dai sacerdoti.
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La missiva rende manifesto il rifiuto del Vaticano dell’iniziativa della Chiesa Cattolica irlandese, un anno prima della lettera, di cominciare una collaborazione con la polizia per identificare i sacerdoti pederasti, dopo che vennero a galla i primi casi di violenza sui minori. Il Nunzio Storero faceva presente ai porporati che la legge canonica esige che le accuse di abuso e l’eventuale castigo deve rimanere all’interno della gerarchia ecclesiastica, e che questa regola deve essere “meticolosamente eseguita”. Inoltre Storero avvertiva che se i vescovi non avessero seguito queste direttive si sarebbero posti al di fuori della legge cattolica.
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«La lettera dimostra che le intenzioni del vaticano erano quelle di evitare che si informassero degli abusi le autorità giudiziarie. E se queste istruzioni si applicavano qui, significa che venivano imposte dappertutto». Ha dichiarato AP Colm O’Gorman responsabile dell’Amnistia Internazionale in Irlanda. Secondo una notizia informale del Vescovado della capitale irlandese, solo nella sola Dublino, più di cento sacerdoti cattolici sono accusati di aver abusato di 390 minori da 1940. Questo è quanto riporta El Mundo.
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Nel frattempo nei dispacci di agenzia nazionali emergono notizie altrettanto inquietanti. Eric Dejaeger, un sacerdote che ora ha 63 anni, sfuggito per 15 anni al processo per accuse di crimini sessuali nei confronti di bambini Inuit, è stato finalmente arrestato. Dejaeger, 63 anni, è dovuto rientrare in Canada per aver violato le leggi sull’immigrazione in Belgio, dove viveva, dove è stato subito arrestato. Il prete è stato accompagnato a Iqaluit, nel territorio di Nunavut, dove deve affrontare sei capi d’accusa per abusi sessuali compiuti su bambini almeno 30 anni fa. Nel 1995, dopo trascorso un periodo in carcere per pedofilia, altre presunte vittime provenienti da Igloolik lo hanno denunciato. Ma Dejaeger non si è presentato in tribunale ed è scappato in Belgio, suo paese natio dove è rimasto per 15 anni.
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Il governo Belga finora aveva in qualche modo protetto il criminale. Probabilmente adesso, dopo che i numerosissimi casi di pedofilia ecclesiastica hanno scosso l’opinione pubblica, in Belgio è cambiata l’aria, e gli inquirenti ‘si sono accorti’ che al sacerdote pedofilo era scaduto il passaporto dal ‘97 rendendo così possibile l’espulsione dal paese.
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Certamente però il clima era cambiato visto che il 20 luglio 2011, come scrive Tulli nel suo libro, in un drammatico discorso in parlamento davanti alla Camera Bassa, il premier Enda Kenny affermava: «Il rapporto della commissione Cloyne ha evidenziato il tentativo della Santa Sede di bloccare l’inchiesta in uno Stato sovrano, non più tardi di tre anni fa,non trent’anni fa. (…) Il Rappporto fa emergere la disfunzione, la disconessione e l’élitarismo che dominano la cultura del vaticano. Lo stupro e la tortura di bambini sono stati minimizzati per sostenere, invece, il primato delle istituzioni, il suo potere e la sua reputazione.»
La commissione Cloyne di cui parla Enda Kenny aveva accertato gli abusi compiuti da 19 sacerdoti su almeno 40 vittime. Aveva accertato inoltre che il vescovo di Cloyne, John Magee, ex segretario di tre papi – Wojtyla, Luciani e Montini – non aveva mai adottato alcuna misura per fermare i crimini di cui era sicuramente a conoscenza «Un comportamento – scrive Tulli – definito dalle autorità irlandesi coerente con gli ordini ricevuti dalla Santa Sede tramite il nunzio apostolico negli anni in cui Joseph Ratzinger era il capo dell’ex Sant’Uffizio.»
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Queste notizie confermano ciò che ho sempre affermato: le gerarchie vaticane, nonostante le finte dichiarazioni di Ratzinger sullo scandalo pedofilia, non hanno alcuna intenzione di denunciare i responsabili degli abusi sessuali dei minori. La Chiesa cattolica è stata sempre una società chiusa in se stessa, con le proprie malattie, le proprie omertà, i propri dogmi incongrui in una società civile, ed è per questo che si trova tanto bene con gli italiani… la nostra, purtroppo, non è una società civile, né tanto meno laica. Ve ne eravate accorti?
Eppure a Ratzinger non basta ancora questa genuflessione assordante degli italiani, visto che oggi, di fronte ai dirigenti della Questura di Roma, si è lamentato di come: «la religione tende ad essere progressivamente emarginata e considerata senza rilevanza e, in un certo senso, estranea al mondo civile, quasi si dovesse limitare la sua influenza sulla vita dell’uomo».
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Non c’è nulla da fare, il tedesco, sempre vestito all’ultima moda, non vuole rendersi conto che esistono molti esseri umani che della sua religione non sanno che farsene . Qualche milione di persone che si sono salvate dal flagello dell’alienazione religiosa ritengono che la storia del cristianesimo sia una storia criminale e queste notizie sui preti criminali pedofili nascosti dalla chiesa, e sulla malefatte della banca vaticana, lo Ior, pubblicate questa settimana su Left, e tenute ‘in conserva’ dagli altri media italiani, non fanno altro che certificare questa tendenza storica delle istituzioni ecclesiastiche a parlare bene e razzolare male.
prima stesura 22 Gennaio 2011
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