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16 maggio 2014 – Dal Fatto “Assolti con formula piena. La terza Corte d’Appello di Roma, presieduta da Ernesto Mineo, ha confermato le assoluzioni per i 5 imputati nel processo sulle presunte violenze avvenute tra il 2005 e il 2006 nella scuola materna Olga Rovere di Rignano Flaminio. Le maestre Marisa Pucci, Silvana Magalotti e Patrizia Del Meglio, la bidella Cristina Lunerti e l’autore televisivo Gianfranco Scancarello erano stati assolti anche in primo grado dai giudici del Tribunale di Tivoli nel 2012.
Il procuratore generale Giancarlo Amato aveva chiesto la conferma dell’assoluzione per due delle maestre e per Gianfranco Scancarello, e la condanna a 7 anni di reclusione per la bidella Cristina Lunerti e 6 anni e 10 mesi per la maestra Patrizia Del Meglio, che è anche moglie di Scancarello”.
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17 maggio 2014 – Dalla redazione
La sentenza che assolve con formula piena “Le streghe di Rignano Flaminio” non può che farci piacere perché dal primo momento, come potete leggere nel resoconto degli sviluppi del processo, abbiamo scritto che, per ragioni logiche, il crimine, se crimine c’è stato, non è stato certo commesso dalle imputate e dal marito di una di loro.
«(…) le percentuali di casi di pedofilia nel genere femminile sono molto molto basse, circa il 15 – 18%. Quindi non è possibile che in un ristretto numero di donne che lavoravano in quella scuola ben cinque (una di loro in realtà è stata quasi immediatamente scagionata) fossero psicotiche al punto da abusare dei bambini»
Scrivemmo già nel nel dicembre del 2012.
Nei prossimi giorni approfondiremo l’argomento aspettando anche le “preziose” dichiarazioni di Arianna Di Biagio, presidente dell’associazione sorta appositamente per portare avanti le accuse di pedofilia contro gli imputati.
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2 dicembre 2012 – Inizierà il 12 dicembre 2013 davanti alla III Corte d’appello il processo di secondo grado per la vicenda dei presunti abusi sessuali denunciati da genitori di piccoli alunni della scuola materna “Olga Rovere” di Rignano Flaminio. Il processo di primo grado si concluse il 28 maggio 2012 con l’assoluzione dei cinque imputati: le maestre Marisa Pucci, Silvana Magalotti e Patrizia Del Meglio, l’autore televisivo Gianfranco Scancarello (marito della Del Meglio) e la bidella Cristina Lunerti. A contestare l’assoluzione, disposta con formula piena, sono stati il procuratore capo di Tivoli, Luigi De Ficchy, e l’avvocato Carlo Taormina, legale di alcune delle parti civili. La Procura di Tivoli nell’atto d’appello ha contestato punto per punto la sentenza. Per De Ficchy, i giudici hanno svalutato sia gli esiti dell’incidente probatorio, che le prove dichiarative, le consulenze del pm e quelle delle parti civili.
dalla redazione
Nota del 1 dicembre 2012
Per chi volesse comprender meglio le dinamiche sociali che possono portare a questa ricerca ossessiva di un capro espiatorio insistente, che, forse potremmo anche definire “psicosi collettiva”, raccomandiamo la visione del film drammatico Il sospetto, (Jagten) prodotto nel 2012 in Danimarca, diretto da Thomas Vinterberg e interpretato da Mads Mikkelsen che è stato premiato lo scorso maggio a Cannes per la miglior interpretazione maschile.
Roma – 28 maggio 2012 – Questa volta giustizia è stata fatta, nel senso che la decisione dei giudici è giusta: la sentenza di primo grado sui presunti abusi ai danni dei bambini della scuola materna Olga Rovere, si è concluso con l’assoluzione piena per i cinque imputati: le maestre Marisa Pucci, Silvana Magalotti e Patrizia Del Meglio, l’autore tv Gianfranco Scancarello e la bidella Cristina Lunerti. Per i giudici del tribunale di Tivoli che hanno emesso la sentenza: «Il fatto non sussiste».
Ora si dovrà ricominciare da capo in questa vicenda che da subito è sembrata strana per due fondamentali motivi.
A) chi fa violenza ai bambini abusando sessualmente di loro è un malato che agisce compulsivamente già da molto giovane. Luigi Chiatti il “mostro di Foligno”, che a sua volta fu violentato da un prete dell’orfanotrofio, ne è un esempio. Quindi è impossibile che cinque persone sopra i cinquant’anni che non hanno mai avuto precedenti per atti di libidine violenta su minori di punto in bianco abusino di un minore o più minori.
B) le percentuali di casi di pedofilia nel genere femminile sono molto molto basse, circa il 15 – 18%. Quindi non è possibile che in un ristretto numero di donne che lavoravano in quella scuola ben cinque (una di loro in realtà è stata quasi immediatamente scagionata) fossero psicotiche al punto da abusare dei bambini.
Chi ha seguito con attenzione questa vicenda, leggendo fra le righe, si è accorto delle evidenti opacità dell’inchiesta giudiziaria: “l’uomo nero” alias il benzinaio ‘identificato’ da un bambino – durante un giro in macchina con il padre a caccia dello stupratore minorile – come l’autista che portava i bambini al macello, si è rivelato immediatamente innocente perché non aveva neppure la patente.
E questo avrebbe dovuto destare dei sospetti negli inquirenti sulla bontà delle accuse di alcuni genitori. Invece niente di tuttto ciò è balenato nella mente del giudice inquirente. Come avrebbero dovuto insospettirli le domande inquisitorie che i genitori facevano ai bambini inducendoli a dire ciò che essi volevano sentirsi dire. Questi interrogatori, chiaramente morbosi e paralizzanti, venivano filmate da alcuni genitori.
Ora però ci si deve chiedere da dove è nato e come si è propagato questa sorta di contagio che assomiglia molto ad un’isteria collettiva che ricorda i fatti storici delle streghe di Salem.
Anche qui i casi sono due: o è stata solo un’isteria collettiva evocata dal nulla e cresciuta come una leggenda metropolitana, oppure tutto questo è una nebbia indotta per spostare l’attenzione dal vero colpevole di abuso su un minore o su più minori, da un’altra parte. E ricordiamoci bene che il 78% dei casi di pedofilia avviene tra la mura domestiche.
Subito dopo la sentenza i genitori dei bambini, presenti in aula come parti civili, hanno urlato contro i giudici prendendo poi a calci e pugni la porta dell’aula. Una delle mamme dei bambini ha avuto un malore. La donna, che si trovava in aula, è stata soccorsa dai sanitari del 118 e portata via in ambulanza. Isteria anche quella? Bah.
Pe decenza, non riportiamo le frasi di disappunto dei difensori di parte civile che hanno recitato perfettamente il loro ruolo.
Come ricorderete la vicenda aveva preso avvio nell’aprile 2007 con l’arresto di sette persone accusate di aver abusato di un numero imprecisato di bambini in età prescolare, arrivando anche a narcotizzarli per renderli più docili e pronti ad obbedire. L’inchiesta era stata aperta nel 2006 sulla base delle denunce di alcuni genitori, preoccupati dai comportamenti dei loro figli che come succede … a volte si toccano.
Come gli avvocati di parte civile, aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza.
Qui sotto abbiamo inserito un video dove Arianna Di Biagio, presidente dell’associazione sorta appositamente per portare avanti le accuse di pedofilia contro gli accusati, come si dice a Roma “se la canta e se la sona” non accusando nessuno ma difendendo i genitori dei bambini che, a suo parere, non hanno influenzato i piccoli. Nega anche che ci sia stata isteria collettiva.
Poi, non si capisce se scientemente o perché si perde nei suoi meandri linguistici, esce dal seminato parlando di «enormi interessi economici e della potenza che determinate persone hanno (..) e la realtà più pericolosa non è quella del pedofilo singolo, della persona che c’ha la pulsione, che poi leggiamo preso ai giardinetti mentre molestava. Il pericolo vero è la dove c’è una organizzazione criminale, la pedocriminalità» .
Certamente ci sono organizzazioni criminali che sfruttano la pedopornografia, ma detto in questo modo sembra che le persone prosciolte oggi a formula piena vengano accusati larvatamente dalla Di Biagio di associazione a delinquere a scopi pedopornografici.
Poi quando la lussureggiante verbosità della signora Arianna si sposta su temi teologici, dio, “ciò che è più caro a dio”, satanismo, implicazioni sataniche, allora uno dice … va beh adesso forse ho capito… a proposito di dio, la fervente credente signora non ha sfiorato il tema pedofilia nella Chiesa cattolica… ma che strano, che strano.
A dimostrazione del fatto che questa signora non guarda i fatti ma fa solo ideologia di bassa lega pubblichiamo in aggiunta questa sua dichiarazione della Di Biagio :«Questa sentenza significa che la testimonianza del minore non ha valenza: allora il minore è sempre perdente. Allora legalizziamo la pedofilia. Quella di oggi è una grave sconfitta, il messaggio che rischia di passare è pericoloso».
Ergo, secondo la Di Biagio gli accusati andavano condannati comunque solo per non far passare un messaggio pericoloso. Complimenti signora, complimenti.
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Il giorno della sentenza davanti al Tribunale di Tivoli erano presenti anche alcune maestre di Rignano, colleghe delle imputate. “Mi aspetto l’assoluzione perché non ci sono prove – ha detto una di loro – conosciamo queste maestre da sempre e sono state sempre rispettate ed apprezzate per il loro lavoro da quegli stessi genitori che poi le hanno denunciate”. Presente anche un pediatra di Rignano: “Già all’inizio di questa storia – ha detto – mi ero accorto che si trattava di una sciocchezza. A mio avviso si tratta di un fenomeno di suggestione collettiva e per capirlo bastava solo una persona di buonsenso”.
Vedi questo video
Qui altri articoli sulla pedofilia
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Il Sussidiario.net lo ha chiesto a Raffaella Colombo, psicoanalista e psicopedagogista. «Un bambino, in genere, vuole far piacere all’adulto, essere dalla sua parte, compiacerlo. A meno che non abbia dei motivi particolari per essergli ostile. Tutto può dipendere, quindi, da come gli sono state poste le domande».
Ecco, in genere, cosa accade: «Sappiamo che, normalmente, un genitore che sospetti che il figlio ha subito dei maltrattamenti non si limita a domande effettivamente interrogative, in grado cioè di lasciare aperta ogni possibilità di risposta quali, ad esempio: “cos’è successo?”. Al contrario, il suo essere allarmato lo porterà a fare domande precise, e ad assumere un atteggiamento ansioso, minaccioso, incalzante. Invece di chiedere: “Dove ti ha toccato?”, domanderà: “Ti ha toccato lì? In quel punto?”. Il bambino, o per compiacerlo o, semplicemente, per farlo smettere, risponderà “sì”». Gli imputati sono stati prosciolti. Quel che è certo, tuttavia, è che i piccoli hanno comunque subito una sorta di violenza, seppur di altra natura da quella oggetto del processo. «Questi bambini sono stati esaminati, interrogati, portati dal medico, messi sotto la lente di ingrandimento e sotto i riflettori. Le indagini li hanno sottoposti ad un sovraccarico psichico che non è esente da ripercussioni». Le conseguenze sul piano psicologico non saranno trascurabili: «nel bambino resta un senso di imbarazzo e di incertezza nei rapporti tale per cui, prima di parlare o raccontare qualcosa a qualcuno – quindi, anzitutto, ai genitori – ci penserà due volte. Si tratta di una perdita di purezza e sicurezza di cui tutti i bambini dispongono». Sul lungo termine, ovviamente, i contraccolpi saranno diversi a seconda di come si sarà affrontato caso per caso.
Carlo D'aiuto
14 Settembre 2014 @ 22:38
Pienamente d’accordo. La pedofilia femminile in età matura non è documentata. Rara la pedofilia femminile. La pedofilia di gruppo (e femminile) inesistente.
Invece la isteria collettiva, le psicosi di massa sono ben documentate.
il caso dei genitori di Rignano è uno dei tanti esempi.
E così anche la malvagità e la ricerca del capro espiatorio per le nostre incapacità e le nostre paure (l’Uomo nero).
Peccato che gli investigatori fossero poco preparati su vari argomenti:: psicologia infantile (“i bambini non mentono mai”… che cosa dobbiamo sentire!!), psicopatologia dell’adulto, ma soprattutto logica e conoscenza dei precedenti storici innumerevoli. Sono stati più inclini a seguire l’esempio dei loro predecessori della Santa Inquisizione.
Nel caso di Salem, Massachussets, le autorità centrali dopo un po’ misero fine a quell’assurda ondata di isteria collettiva e costrinsero i giudici responsabili delle condanne a chiedere scusa alla popolazione colpita. E stiamo parlando del diciassettesimo secolo!
Speriamo che questo sia di esempio ai responsabili di questo vergognoso episodio.
Carlo D’aiuto
Redazione
15 Settembre 2014 @ 10:09
La ringraziamo per la sua attenzione e per il suo commento che coglie il nocciolo della questione : l’isteria collettiva. Visto che accenna ai fatti di Salem , se vuole può leggere questo articolo di Nora Helmer che come ha fatto lei fa il nesso tra il caso di Rignano Flaminio e Salem: http://www.igiornielenotti.it/?p=24346
Jeanne P. (per la Redazione di G&N)