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di Jeanne Pucelli
Poco fa, ho udito alla radio un giornalista che parlava di quello “zoccolo duro”, formato da solide falangi elettori dei partiti italiani. Esiste, diceva più o meno, soprattutto per quanto riguarda i tre maggiori partiti – Pd, Pdl, e M5s– una percentuale di elettori immuni da umori o turbolenze che di volta in volta deflagrano nei loro partiti di riferimento.
Quindi, secondo quel giornalista, questi elettori, legati al leader, nel caso Berlusconi e Grillo, o al partito feticcio nel caso del Pd, sono le fedeli falangi dell’elettorato che sostanziano i loro partiti.
Questa fotografia degli “zoccoli duri” dei partiti, pur se mancante di molte sfumature, registra abbastanza bene lo status quo di quei corpi elettorali che fanno loro da base.
I patron dei partiti, ricchi di questa dote, quasi, ( è bene sottoliearlo dopo i fatti di oggi) quasi, imperdibile, attirano verso quello “zoccolo duro” altri elettori con vari mezzi: clientelismo, folli promesse materiali, falsa propaganda condita da mezze verità, testimonials famosi, ecc. ecc.. Naturalmente ogni mossa per attirare nuovi elettori, deve tener conto dei desiderata di quel “zoccolo duro” che si sgretolerebbe se venissero a mancare i presupposti consolidati che lo legano al proprio partito.
E io mi sono chiesta: come si potrebbero definire psicologicamente i falangisti dello “zoccolo duro” ? Sicuramente le loro caratteristiche assomigliano molto a quelle dei credenti in una religione piuttosto che in un’altra. Sicuramente i loro moventi sono imbevuti di quella alienazione religiosa di qui parlò Ludwig Feuerbach nel suo saggio L’essenza della religione. Questo significa che vi sono centinaia di migliaia di persone che alienano le loro istanze in qualcuno o in qualcosa in cui si riconoscono, o in cui credono di riconoscersi.
Queste persone “trasferiscono”, per lunghi o brevi periodi e senza rendersene conto , una cospicua parte del proprio Io, in alcuni politici scelti, per lunghi o brevi periodi … il ventennio ormai è un classico . I politici di riferimento divengono, chi in un modo chi un altro, quasi degli alter ego per quel tipo di elettorato; guai a chi glieli tocca, se offendete il loro politico e/o il loro partito, è come se offendeste loro stessi o i loro parenti più cari.
Al di fuori di questi “zoccoli duri” elettorali esiste il mare in perpetuo movimento degli aventi diritto al voto. Le onde di questo mare sono molto diverse tra loro: ci sono le onde inquinate e variopinte dei cliens, in perenne attesa, fuori dalla porta del patronus, ad aspettare l’obolo che gli indicherà il simbolo del partito su qui apporre il proprio segno.
Ci sono le onde quasi inorganiche che seguono le mode, oppure il partito del marito, oppure il vestito portato a Porta a porta, dalla nipote del “quando c’era lui caro lei” , oppure ecc. ecc..
Poi ci sono le onde dei delusi – in Italia quasi il 50% – ritiratesi come una marea che non vuole più tornare alle spiagge elettorali costellate di secche e scogli appuntiti.
In mezzo a questo mare in continuo movimento si sono negli anni formate le “isole etiche”. Le isole sono composte da individui, aggregati o meno, che utilizzano la propria consapevolezza non per motivi strettamente legati alla propria utilità materiale – non la usano par accedere a privilegi, per esempio – ma per cercare di diffondere le proprie conoscenze sulla realtà sociale, economica, politica. Realtà che che non vengono prese in considerazione dai falagsti dei tre partiti citatai al momento della scelta elettorale.
Dalle loro isole sperdute negli oceani urbani, a volte composte, come nel mio caso, solo da una postazione web, affidano i loro messaggi in bottiglia come questo che sto scrivendo, senza sapere se verranno mai letti.
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E mentre gli individui che formano le falangi elettorali dei partiti , fingono di mutare rimanendo sempre se stessi, le solitarie isole etiche, legate al movimento del pensiero in continuo divenire, spostano, istante per istante, i propri e gli altrui confini del possibile, cercando di scoprire chi – forse distratto dall’amore per una donna che gli ricorda il suo antico e primario amore per l’altro da sé – potrà avere il loro prezioso voto … solo per una notte.
2 ottobre 2013
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