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Le tue mani ostinate
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Poi a letto penso a te,
la tua lingua metà oceano, metà cioccolata,
alle case dove entri con disinvoltura,
ai tuoi capelli di lana d’acciaio,
alle tue mani ostinate
e come rosicchiamo la barriera
perché siamo due.
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Come vieni e afferri la coppa di sangue,
mi ricompatti e bevi la mia acqua salata.
Siamo nudi.
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Ci siamo denudati fino all’osso
e insieme nuotando risaliamo il fiume,
l’identico fiume chiamato Possesso
e vi sprofondiamo insieme. Nessuno è solo.
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nunzio scotto di covella
16 Aprile 2015 @ 04:40
Come il cacio sui maccheroni. “Gli amici” de’ “I giorni e le notti” ci/mi vengono in aiuto con “la poesia” -le poesie- che li contraddistingue dagli altri siti. Buongiorno.