Riproponiamo questa lettera di Alberto C., preceduta da una mia breve prefazione, (altro su Grillo e sul M5s lo potete trovare qui) dopo la furbesca glorificazione che Grillo ha fatto di Trump. «È pazzesco. Questa è la deflagrazione di un’epoca. È l’apocalisse dell’informazione, della Tv, dei grandi giornali, degli intellettuali, dei giornalisti. Questo è un VAFFANCULO generale. Trump ha fatto un VDay pazzesco.»
Lui non dice chi è Trump a lui interessa solo come raggiungere il potere per poi instaurare una dittatura a sua misura. A me terrorizza lui e tutti coloro che nel M5s sono freddi e lucidi.
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Se qualcuno avesse avuto qualche dubbio su questo individuo ora sa che è uguale se non peggio di quasi tutti i rappresentanti della classe politica italiana: vuole essere lui il caporale che porta gli italiani a farsi sfruttare dalle corporation americane. Altro che voto contro la globalizzazione. Lo scopo è il dominio da spartire con Putin e con quelli pari a lui.
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È chiaro che di fronte a un De Battista attaccato da quell’altro galantuomo di Scalfari, le simpatie vanno al pentastellato ma attenzione: se questi tipi vanno al potere guidati da Grillo è nazismo puro che, con le dovute proporzioni storiche e politiche, si potrebbe paragonare al “regime del terrore” instaurato da Robespierre e i suoi giacobini . Il segnale sta nel fatto che De Battista insultato da Scalfari non ha reagito. Lucido e freddo ha portato il discorso dove voleva lui nonostante che la Gruber no riuscisse a fermare quel “coso” che blaterava a vuoto.
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E non è la prima volta che Grillo plaude alla vittoria di un fascista misogino.
G.C. Zanon
10 novembre 2016
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«La politica di Beppe Grillo usa le sue forme (…) quelle di Mussolini e delle camice nere, delle squadracce coi manganelli e l’olio di ricino. In questa visione nera della vita e della politica, non ci sono solo i picchiatori, gli uomini forti dal pugno facile: ci sono anche i suggeritori, le spie, i delatori. quelli che il 16 settembre del ’43 indicavano ai nazisti chi erano e dove abitavano gli ebrei del ghetto di Roma»
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Con queste parole Luca Landò, il direttore de L’Unità, raccontava oggi sul suo giornale la gogna mediatica montata da Beppe Grillo per colpire Maria Novella Oppo. Gogna a cui hanno aderito migliaia di picchiatori grillini sul web. Questa immagine dei loro post mostra l’alto grado di stupidità e la relativa violenza di queste persone e di chi li aizza e di chi li difende.
Due parole per ricordare i fatti: Maria Novella Oppo, giornalista de L’Unità, che aveva – a torto o a ragione – “osato” criticare il M5s è stata ieri messa alla gogna da Bebbe Grillo con un post in cui si invitavano i grillini a segnalare ogni giornalista reo di lesa maestà nei suoi confronti o colpevole per aver criticato il movimento.
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La prima immagine che mi viene alla mente è quella di Giacomo Matteotti il socialista ammazzato dai fascisti che aizzati da Mussolini lo avevano picchiato a morte. Mussolini, davanti al parlamento, si assunse la responsabilità morale di quell’omicidio.
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Dico questo perché gli insulti di questi fascisti contro la giornalista, equivalgono, visti i tempi storici, ad un “omicidio”. Chiunque non prenda le distanze da questi individui – stupidi perché violenti e violenti perché stupidi – diviene complice e mandante di questa inaudita violenza che trova similitudini solo nel nazi-fascismo.
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Ci sono in parlamento molte persone del M5S che si sono dimostrate capaci di smuovere, per ciò che è stato possibile, una situazione politica inamidata da decenni. E di questo gli si deve dare atto. Se queste persone capaci e che hanno mostrato coraggio, non prenderanno le distanze da questi fascisti, vorrà dire che anche loro pensano alla politica come un mestiere in cui il cliente ha sempre ragione perché è quello che ti fa mangiare, e quindi vorrà dire che sono esattamente come gli altri. Anzi peggio. Peggio perché, come fecero i fascisti di Mussolini prima e i nazisti poi, usano l’arma dell’intimidazione della violenza palese.
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Oggi essi hanno la possibilità di mostrare il loro volto per quello che è. Non mi dilungo oltre, mi sembra di essere stato sufficientemente chiaro.
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Ripubblichiamo questa lettera di Alberto C. perché i dubbi sulle similitudini con il nazifascismo di allora possono oggi divenire certezze.
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7 dicembre 2013
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G.C.Z.
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la lettera …
Ti ho pensato ieri. Ti ho pensato quando ho visto Giuseppe Grillo andare dal Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano. Mi ha sconcertato il suo non usuale modo di vestire. Giacca e cravatta al posto del solito abbigliamento casual. Per un attimo mi è sembrato di vedere la sua testa staccata dal corpo. Strana percezione? Si, ma può capitare che i pensieri consci ed inconsci si alleino allo sguardo. Il risultato è una visione soggettiva della realtà. Visione che a volte è più vera del dato oggettivo percepito passivamente.
Passivamente … passivo. Avverbio e aggettivo che uso spesso quando penso agli “eletti” del M5s, di cui tu fai parte.
Ti scrivo ricordando la nostra amicizia nata e cresciuta all’ombra delle idee di sinistra. Idee che pur albergando poco nel maggior partito di sinistra, sono ancora presenti come un faro posto a migliaia di chilometri di distanza di cui a volte distinguiamo una fioca luce. Tra queste idee vive il concetto di libertà individuale. Concetto di libertà individuale che apparentemente ha sempre cozzato contro l’altro concetto base della sinistra: l’eguaglianza. Dico apparentemente perché penso che libertà individuale e uguaglianza possano convivere.
Devono convivere altrimenti o c’è la dittatura degli uguali – dove c’è sempre qualcuno più uguale degli altri – e si eliminano le libertà individuali; oppure c’è la libertà del tutti contro tutti, che elimina le uguaglianze, porta all’utilitarismo e al liberalismo berlusconiano.
Per uscire dal labirinto basterebbe un profondo rapporto con la propria realtà e con la realtà umana che ci circonda … mischiate insieme in una sapiente alchimia che fa un pensiero … reale; dovrebbe essere solo una questione di buon senso, ma a quanto pare non lo è.
Tu e molti altri siete stati eletti da cittadini che pur non avendo idee chiare sul significato di sinistra, vogliono giustizia sociale, ovvero l’eguaglianza dei cittadini non solo di fronte alla legge, ma anche un’eguaglianza umanamente compatibile. Tutto ciò in soldoni significa più o meno“io non posso morire di fame mentre tu vai in giro con la Ferrari. Fammi almeno andare in giro con i mezzi pubblici, mangiare a sufficienza, ed avere una vita degna di essere vissuta e tu magari vai in giro con una macchina normale. Vogliamo solo una maggior distribuzione della ricchezza – da uno a dieci, non di più, perché di più non è possibile – e la possibilità di realizzazione umana per tutti, a secondo delle proprie capacità ed esigenze, della propria essenza umana”.
Ora, a quanto sembra, tu e gli altri eletti del M5s, rappresentate queste istanze. Istanze sacrosante. Ciò che però mi sconcerta è il vostro comportamento all’interno delle istituzioni. Prima nascosti dietro un desk top non vi si vedeva, ora vi si vede andare e venire dalle sedi parlamentari, inseguiti dalle domande dei giornalisti a cui voi non volete … o non potete rispondere. Adesso, solo adesso, si vede come vi muovete, e si ode quel poco che affermate.
Ebbene questo scenario dal punto di vista della libertà di pensiero individuale, mi sconcerta e mi preoccupa non poco: mi sembrate dei gelidi mutanti senz’anima. Assomigliate a dei robot collegati con modalità wireless ad un cervello elettronico remoto che determina la vostra condotta. Quel poco linguaggio che utilizzate è freddo e senza fantasia. State chiusi in una specie di corazza caratteriale … sorriso ed occhi spenti.
In poche parole sembrate un prototipo di Übermensch nietzschiano. Una razza di “eletti” – non nel senso di eletti dai cittadini – che non vuole neppure essere toccata – , vedi il caso della deputata Rostellato che non dà la mano alla Bindi come se questa fosse un’appestata o il contatto fisico con l’odiata casta dei “morti che camminano” potesse determinare una grave contaminazione.
Chissà a quali lavacri catartici si sarebbe sottoposta la tua amica Gessica se avesse perso la sua purezza originaria per quell’obbrobrioso contatto. Si sarebbe mozzata la mano irrimediabilmente impura?
Vogliamo poi parlare di quel deputato del M5s, che entrambi conosciamo bene, che ha osato oltrepassare le porte della buvette di Montecitorio? Ma ti rendi conto che è stato crocefisso per un piatto di lenticchie? Però, come da copione il malcapitato è subito rientrato nei ranghi ammettendo in una confessione pubblica il suo “tragico errore”.
Vedi Adriano seguendo questa stupida logica, starete continuamente a giocare a chi è più puro dell’altro, imponendovi cilici materiali e mentali sempre più insopportabili.
La vostra furia iconoclasta sta travolgendo tutto ciò che non è come voi, e quando sarà finita tra le macerie resteranno solamente due idoli di cartapesta, Grillo e Casaleggio, su cui avete alienato la vostra realtà umana, a quanto pare in parte già compromessa. Il giorno in cui vi sveglierete non sarà un bel giorno. Non fu un bel giorno quando i giapponesi si resero conto che il loro imperatore non era una divinità salvifica, ma un ometto che aveva distrutto una nazione e che si arrendeva all’odiato nemico prima demonizzato e poi …
Scusa Adriano, ma di quei dodici che hanno votato per Grasso cosa ne farete? Ci sarà un nuovo processo di Verona? Li fucilerete come traditori? Vorrei tanto che ci fossi anche tu tra questi “traditori” … avrei ritrovato un amico. Ma i tuoi occhi spenti mi dicono di no.
Ci sarà, ci saranno, è inevitabile in movimenti massimalisti come il vostro, scissioni. L’unica immagine che mi viene in mente è la Nacht der langen Messer, la “notte dei lunghi coltelli” in cui si verificò l’epurazione violenta dei vertici delle SA, i reparti paramilitari del partito nazista prima alleati poi ostili a Hitler.
« … i contadini, gli operai, i commercianti, la classe media, tutti sono testimoni… invece loro preferiscono non parlare di questi 13 anni passati, ma solo degli ultimi sei mesi… chi è il responsabile? Loro! I partiti! Per 13 anni hanno dimostrato cosa sono stati capaci di fare. Abbiamo una nazione economicamente distrutta, gli agricoltori rovinati, la classe media in ginocchio, le finanze agli sgoccioli, milioni di disoccupati.. sono loro i responsabili!
Io vengo confuso.. oggi sono socialista, domani comunista, poi sindacalista, loro ci confondono, pensano che siamo come loro. Noi non siamo come loro! Loro sono morti, e vogliamo vederli tutti nella tomba! Io vedo questa sufficienza borghese nel giudicare il nostro movimento. Mi hanno proposto un’alleanza. Così ragionano! Ancora non hanno capito di avere a che fare con un movimento completamente differente da un partito politico … noi resisteremo a qualsiasi pressione che ci venga fatta. È un movimento che non può essere fermato … non capiscono che questo movimento è tenuto insieme da una forza inarrestabile che non può essere distrutta … noi non siamo un partito, rappresentiamo l’intero popolo, un popolo nuovo…»
No caro Adriano, non è Grillo che parla alle masse, è un discorso alla nazione del 1932 di Adolf Hitler … ma in che pasticcio ti sei messo: non hai più voce, non hai più un movimento che ti appartenga, non hai più un’identità. Sei un essere cibernetico a cui vengono giornalmente immessi nuovi dati e nuovi programmi di aggiornamento.
Ma come fai a non capire? Il movimento teleguidato da Casaleggio – un profeta che vaticina, entro pochi decenni, la scomparsa di cinque miliardi di esseri umani – è funzionale al potere finanziario che ha tutto l’interesse a creare un stato di cose caotico e ingovernabile.
Voler creare un società compatibile all’umano è un bel sogno, e bisogna spender la vita per realizzarlo. Ma per giungere a questo le idee debbono partire dal basso, dalla pancia di chi queste idee le ha fatte divenire carne sangue. Le idee indotte dall’alto da ideologi confusi o disonesti, non servono a nulla, ce lo ha insegnato la storia.
Per permettere all’umanità un livello di vita sociale dignitoso non si deve mutilare l’uomo della sua originalità, della sua identità umana, come sta accadendo a te.
Tu pensi che la tua scelta di non essere, sia il mezzo per raggiungere l’obiettivo di trasformare questa società … ma se il non essere, cioè la rinuncia alla propria identità, fosse non il mezzo ma il fine del vostro comandante? Io se fossi nei tuoi panni, e se non è troppo tardi, comincerei a pensarci. Poi non dire che non lo sapevi. Io te l’ho detto.
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22 marzo 2013
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Alberto C.
nunzio scotto di covella
26 Marzo 2013 @ 18:56
Semplicemente bello:
Mi colpisce in particolare la frase che definisce il caratteriale: …sorriso (…vuoto!? …si può dire?!) ed occhi spenti!
XXX
8 Dicembre 2013 @ 20:38
Da L’Unità
«Una scelta esecrabile. Non è possibile colpire una giornalista che ha espresso una sua legittima critica al M5S, con la foto sul blog. Questo non ha nulla a che vedere con la nostra battaglia contro i privilegi delle caste, compresa quella dei giornalisti». TOMMASO CURRO’, deputato siciliano 40enne, è il primo dei dissidenti a 5 stelle. La vicenda della collega Maria Novella Oppo, sottoposta sul blog a un pestaggio digitale, lo ha impressionato. «Un giornalista può criticare, un politico invece non può attaccarlo sul piano personale, delegittimando così il suo diritto a esprimere una critica. In questo caso poi si tratta di una signora di una certa età. Ma come si fa?».
Ce lo dica lei.
«Condivido la battaglia del Movimento contro un certo giornalismo asservito al potere di turno. Credo, e non sono il solo nel M5S, che Vespa, tanto per fare un esempio, sia uno dei simboli di questa “casta”. Eppure i nostri hanno iniziato a frequentare assiduamente quelle poltrone che noi abbiamo sempre criticato. Appena troviamo qualche giornalista che accarezza il potere, ci accomodiamo subito per farci accarezzare? Non è da M5S. Aggiungo che in questi giorni il blog di Grillo non ha speso una parola per ricordare Mandela. E invece si occupa spazio per attaccare la vostra giornalista. Non condivido affatto».
La nostra Oppo, si legge sul blog, è solo la prima di una lista di giornalisti da segnalare al pubblico sdegno. Non è un episodio. Cosa ne pensa?
«Richiama pratiche da editto bulgaro, come quello di Berlusconi con Biagi e Santoro. Sinceramente non trovo una parola più adeguata. Questo atteggiamento verso la stampa mi ricorda momenti bui. La politica deve fare il proprio mestiere. Se ci sono sacche di privilegio, anche nel campo dei finanziamenti alla stampa, si interviene con delle proposte in Parlamento, in modo serio e rispettoso del pluralismo. Non si sbatte sul blog la foto di una donna che ha espresso una libera critica come se fosse una ricercata».
Grillo ha minacciato di chiudere i siti di Repubblica e Giornale, rei di aver privilegiato altre notizie. Crede che il movimento debba evitare questi argomenti?
«Chiudere i giornali non è mai stato un argomento all’ordine del giorno delle nostre assemblee, né a livello locale e ancor meno a livello parlamentare».
Lo dice il Capo dal palco del V Day…
«Ma non scherziamo. Abolire i giornali è un messaggio sbagliato. Non esiste in una democrazia normale. Quello che conta è il pluralismo, non mi importa se qualche giornale ci guarda in modo fazioso. Meglio ci siano sempre più voci diverse anziché una sola voce amica. Anzi, non voglio voci amiche. L’Italia ha tanto bisogno di normalità democratica».
C’è sempre in Grillo l’ossessione per stampa e tv. Come la spiega?
«Perché si vuole arrivare al 51%. La comunicazione viene vissuta da Grillo e Casaleggio come uno strumento fondamentale per la conquista del potere».
Dunque per arrivare al potere c’è bisogno che i giornali non critichino. È questo il ragionamento?
«Se lo è non lo condivido. Si può cambiare la politica anche senza questi atteggiamenti contro le persone che lavorano nella stampa. Ne sono convinto».