–
All’orecchio questa notte mi hai detto due parole
comuni. Due parole stanche
di essere dette. Parole
che da vecchie si son fatte nuove.
–
Due parole così dolci, che la luna che passava
filtrando tra i rami
nella mia bocca si è fermata. Due parole così dolci
che una formica mi cammina sul collo e resto immobile
non provo nemmeno a scacciarla.
–
Due parole così dolci
che senza volerlo esclamo: oh, che bella, la vita!
Così dolci e così mansuete
che oli profumati scorrono sul corpo.
–
Così dolci e così belle
che nervose, le mie dita,
si muovono verso il cielo imitando una forbice.
–
Vorrebbero le mie dita
tagliare stelle.
–
(da Il dolce danno, 1918)
–
ipazia............................e bakunin
12 Gennaio 2016 @ 21:00
bella………………………..
posto una poesia di sergei esenin in memoria del mio insuperabile possente e coraggioso amico ,che se ne andato per sempre nell’argento gelido di un’alba ……………..natalizia.ciao bart ” vi è un dolore di prima mattina che il mondo non può capire ne raggiungere”F,C,
————————————————————————–
ADDIO A MARINHOF
Arrivederci, amico mio, arrivederci,
tu sei nel mio cuore.
Una predestinata separazione
un futuro incontro promette.
———————————
Arrivederci amico mio,
senza strette di mano e parole,
non rattristarti e niente
malinconia sulle ciglia:
——————————–
morire in questa vita non è nuovo,
ma più nuovo non è nemmeno vivere
——————————————————————————–
Francesca
11 Gennaio 2017 @ 12:35
Molto, molto bella.