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fr. 454
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Mi fu dato dagli Dei –
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quando ero una Ragazzina –
Ci danno la maggior parte dei regali – si sa –
quando siamo nuovi – e piccoli.
Lo tenevo in Mano –
Non lo posavo -
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Peccato
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Peccai un peccato pieno di piacere,
in un abbraccio che era caldo e ardente.
Peccai tra braccia
che erano roventi, assetate di vendetta e come ferro.–
In quel luogo solitario, buio e silenzioso,
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guardai i suoi -
Pablo Neruda e Matilde Urritia all’Isla Negra – Cile
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Sorgi a rinascere con me fratello
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Sorgi a rinascere con me fratello
Dammi la mano dalla più profonda
ragione del tuo diffuso dolore.
Non tornerai dal fondo delle rocce. -
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Hai un sangue, un respiro.
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Sei fatta di carne
di capelli di sguardi
anche tu. Terra e piante,
cielo di marzo, luce,
vibrano e ti somigliano
il tuo riso e il tuo passo
come acque che sussultano
la tua -
Nulla due volte
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Nulla due volte accade
né accadrà. Per tale ragione
si nasce senza esperienza,
si muore senza assuefazione.–
Anche agli alunni più ottusi
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della scuola del pianeta
di ripeter non è dato
le stagioni del -
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Poteva accadere.
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Doveva accadere.
È accaduto prima. Dopo.
Più vicino. Più lontano.
E’ accaduto non a te.
Ti sei salvato perché eri il primo.
Ti sei salvato perché eri l’ultimo.
Perché da solo. Perché la gente.
Perché a sinistra. -
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Città e funamboli
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Un uomo cammina su di un filo.
Gli occhi chiusi.
Solo le labbra
vedono.
Sotto di lui una donna lo segue,
incredula.
Insieme
attraversano città.
Città sazie d’arte e bellezza;
città come carte da gioco:
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Dopo le feste
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E quando tutti se ne andavano
e restavamo in due
tra bicchieri vuoti e portacenere sporchi,
com’era bello sapere che eri lìcome una corrente che ristagna,
sola con me sull’orlo della notte,
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e che -
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Le corde di Eraclito
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La campagna correva spruzzando di verde
vetri e pupille di donne straniere.
Un suono perfetto sgusciò
sfumando a Natura i colori:
un uomo, gitano nel cuore,
urtava, sapendo di corde,
un’arpa ungherese con legni
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Il tempo è la sostanza di cui son fatto.
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Il tempo è un fiume che mi trascina, ma io sono il fiume.–
É una tigre che mi sbrana, ma io sono la tigre.–
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É un fuoco che -
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Qualsiasi cosa tocchi,
la carta, il tavolo, il bicchiere,
è te che tocco.
Le mie mani
attaccate ai tuoi seni.
Non le controllo le mie mani.
♣
Le mie mani ti ricordano
più profondamente della memoria.–
Dalla raccolta … Leggi tutto
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Neanche stanotte luna piena.
Ne manca una parte.
Il tuo bacio.
♣Là dove sei
Lo senti il nostro treno?
È passato.
Ho comprato le arance
Piove.–
Dalla raccolta “Corpo nudo”… Leggi tutto
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Non avevo da aggiungere
altro verso,
altra parola.
Nel tuo corpo vivevo
tutta la poesia.–
Dalla raccolta “Corpo nudo”… Leggi tutto
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Bevo la vita, la vita, a sorsi lunghi
come un divino vino di Falerno,
posando in te il mio guardare eterno
come le foglie fanno sopra i laghi…
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I miei sogni ora son più vaghi,
il tuo guardare
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Il grande asciugamano blu
con cui il ti asciugavi
è lì, lì –
non l’ho lavato
♣
Prendevi il treno.
Non tardare – ti dicevo.
Più in fretta, più in fretta.
E i tuoi capezzoli
si inturgidivano.–
Dalla … Leggi tutto
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Quando mi posavi la mano
sul ginocchio o sulla spalla
o sul fianco
cambiava posa il mondo.
♣
Ti alzai tra le mani
e spiccai il volo.–
Dalla raccolta “Corpo nudo”–… Leggi tutto
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Dal tuo letto illuminato di luna venivano
non so quali odori tristi di fiori stanchi;
feriti dalla luna, i ragni ridevano
con leggeri suoni di lividi colori …
Camminava sugli specchi l’ora giallognola …
di fronte al balcone aperto, tra
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GUARDIA DE AMOR
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Pongo la mia volontà nella sua armatura
di dolore, di travaglio, e di purezza
in ogni porta della fortezza
perché riesci sempre ad entrare nella mia amarezza.
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Messaggi di delizia e tenerezza
ascolto attorno,
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Al di là della lama di cristallo,
straniera.
Per averti,
solo per un momento,
canterò il Canto del Diamante,
poi le mani mie saranno tue,
straniere,
solo per un momento.
–… Leggi tutto
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Vuol dire amare
correre in fondo
al cortile
e fino alla notte corvina
spaccare al legna
con la scure lucente
giocando con la propria forza.
Amare è balzare
dalle lenzuola
stappate dall’insonnia
gelosi di Copernico.
Lui e non il
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Certamente c’è un cielo …
.
Certamente c’è un cielo,
c’è un cielo in una città nel mondo,
c’è un cielo in un’ora del giorno,
c’è un cielo e ci sono momenti
nella rivoluzione degli astri,
in cui luce
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Lasciare che sia,
entrare in allerta.
Sotterranea inquietudine di pelle suggerita dal tuo volto.
Restare sulla sponda di un fiume e nei pressi del ponte
dove ammiccano soli dispersi
sulla cresta perlata delle onde,
forse campi a noi sconosciuti
in
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Uno Spicchio di luna di miele – a M.B.
-ù
Non dimenticare mai
come sgorga l’acqua nella banchina,
e come è elastica l’aria
(come un salvagente).
-ù
Accanto i gabbiani gridano,
e i panfili guardano nel cielo,
e le
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Un ricordo
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Non c’ è uomo che giunga a lasciare una traccia
su costei. Quant’è stato dilegua in un sogno
come via in un mattino, e non resta che lei.
Se non fosse la fronte sfiorata da un
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Fr. 747
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Cadde tanto in basso – nella mia considerazione –
che lo udii battere in terra –
e andare in pezzi sulle pietre
in fondo alla mia mente ––
ma rimproverai il fato che lo abbatté
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Incontro
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Queste dure colline che han fatto il mio corpo
e lo scuotono a tanti ricordi, mi han schiuso il prodigio
di costei, che non sa che la vivo e non riesco a comprenderla..
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L’ho incontrata, una -
Vorrei sapere quando ti ho perso
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in quale data in che momento
forse quel martedì ch’ero triste
o un mese prima d’averti visto
forse quella domenica pomeriggio
ch’ero allegra e parlavo troppo di me
forse in una data remota -
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A volte stavano insieme,
sull’orlo dell’abisso.
Di qua l’incontro,
là la separazione.
Lì, solo lì, si amavano.
Agosto 2013
La foto: Identificazione di una donna di M. Antonioni
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Marina Cvetaeva
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ad Anna Achmatova
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Violinista fu un qualche mio antenato,
cavallerizzo, e ladro anche, per giunta.
Non per nulla ho l’istinto della zingara
e i miei capelli odorano di vento!
Non è lui, l’olivastro, che dal
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