–
Si spalancano le porte di Milano, è scuro ancora…
come ogni giorno l’insaziabile Leviatano fagocita
donne e uomini, automobili e treni, autobus e aerei
facendo ribollire il gorgo disumano, il calderone dell’oltraggio.
–
Avanzo in ciò che è ancora notte…
odo già il suo respiro … lo schifo aumenta,
l’olezzo del disumano preme alle narici…
è questo l’odore dell’assurdo?
–
Stavolta fuggo, lo aggiro di lato, appena mi ferisce,
… due anni al suo cospetto bastano e avanzano… mi dico
appena in tempo per vedere la mano sua ferrata alzata,
vedo lui che lesto ghermisce… scempio e sangue sulla massicciata…
–
Gian Carlo Zanon , da Un viaggio tra nord e sud